google.com, pub-1908550161261587, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Pensieri sparsi: maggio 2010

domenica 2 maggio 2010

Vernavola, "impedite lo scempio"

di Paolo Ferloni, Giulio Guderzo, Mino Milani, Elio Veltri

Questa lettera è stata inviata all'Unione Europea, al Consiglio Europeo, agli ambasciatori di Francia Spagna Germania e Svizzera, a “Le Monde”, a “El Pais”, al “Corriere della Sera”, a “La Repubblica”, a “Il fatto quotidiano”.

La Vernavola scaturisce da risorgive vicine alla Certosa di Pavia e scorre in una valletta ombreggiata di verde. È un fiume largo mai più di cinque metri che si getta nel Ticino dopo aver serpeggiato da Ovest a Est nell'abitato di Pavia.

Nella valle della Vernavola i longobardi combattevano le ordalìe, i giudizi di Dio. Nel Rinascimento la valle costituiva l'asse centrale del meraviglioso Parco visconteo, che si spiegava a ventaglio, ai lati del fiume, dal Castello visconteo di Pavia fino alla Certosa; monumento funebre dei Visconti e degli Sforza, famiglia che ha lasciato il segno nella storia di Lombardia, d'Italia e d'Europa.

Nella Valle della Vernavola il 24 febbraio 1525 fu combattuta la Battaglia di Pavia, che segna l'inizio dell'egemonia spagnola e asburgica sull'Europa. Nella battaglia morirono francesi, spagnoli, tedeschi, italiani e svizzeri. Il tratto della valle a nord del Castello visconteo di Pavia è rimasto pressoché intatto grazie alla pianificazione studiata da famosi urbanisti come Astengo, Campos Venuti e Gregotti, i quali destinarono quel tratto a Parco naturale intangibile.

Una legge italiana, che porta il nome di uno storico famoso (Galasso) vieta di stravolgere e cementificare le fasce di 150 metri dalle sponde dei fiumi. In spregio a questa legge, alla memoria storica, al valore ambientale di una valle visitata e descritta nei secoli da illustri scrittori, da Montaigne a Giono, il Consiglio comunale di Pavia ha approvato anche in violazione di altre norme di tutela, un piano di cementificazione che deturperà proprio un'area a 40 metri dal fiume, dove, probabilmente, il 24 febbraio 1525 la cavalleria francese fu massacrata dagli archibugeri spagnoli.

I sottoscritti cittadini europei chiedono che l'Unione europea e i deputati europei spagnoli, francesi, tedeschi e italiani, si adoperino nei modi più efficaci per evitare lo scempio di un territorio che dovrebbe essere consacrato alla storia d'Europa, alla memoria di tanti soldati caduti e alla tutela di un ambito di eccezionale bellezza.

Paolo Ferloni, docente universitario
Giulio Guderzo, docente universitario
Mino Milani, scrittore
Elio Veltri, scrittore, ex sindaco di Pavia
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