google.com, pub-1908550161261587, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Pensieri sparsi: settembre 2010

mercoledì 22 settembre 2010

Lettera alla Provincia Pavese — 22 settembre 2010

BORGARELLO - Miraggi e promesse del centro commerciale
Da molte parti (politiche e no) giungono voci discordanti sull’effettiva utilità di questo nuovo centro commerciale. Tanti si sono sempre dichiarati contrari alla realizzazione di una grande struttura che soffocherà le piccole e medie imprese commerciali.
Nella nostra zona, in questi tempi di crisi, le grandi catene commerciali si fanno battaglia a colpi di sconti e ribassi. Stanno forse soffrendo la crisi dei consumi più di quelle medio - piccole?  I grandi centri si affollano quando ci sono campagne promozionali. Nei giorni senza offerte speciali i clienti non sono tanti.
Qualcuno, fiutando l’opportunità di rimpolpare il proprio bilancio comunale (Borgarello), ha deciso di vendere i propri terreni.
Cosa succede ora?  Qualcosa forse ha abbagliato la loro scarsa lungimiranza: la promessa occupazionale e una mirabolante «tangenziale» a Certosa che dovrebbe risolvere tutti i problemi di traffico della zona. L’occupazione è un’argomentazione che trova tutti disponibili, però il 70% sarà di tipo precario.
Qualcuno potrà osservare che in questi tempi di crisi non bisogna storcere il naso ed accettare quello che «passa il convento».
Le aspettative occupazionali vanno sempre salvaguardate, ma forse ci sono valide alternative alla costruzione di nuovi centri commerciali.
Quello che resterà sarà una colata di cemento in un terreno vergine o comunque in gran parte agricolo.
Chi dice che il traffico sull’ex statale 35 verrebbe «alleggerito» da questa nuova strada forse oggi non si rende conto che, con un nuovo centro commerciale, il traffico aumenterà e di molto.
Tanti anni fa fu realizzata una rotonda a Torriano che avrebbe dovuto essere l’inizio della tangenziale. Poi è rimasta dimenticata in qualche cassetto dalla Provincia.
(Maurizio Marzano via e-mail)

venerdì 17 settembre 2010

Venerdì 17/9/2010 - Ultime notizie da Certosa di Pavia - perchè il Centro Commerciale a Borgarello?

Realizzare una tangenziale da Pavia a Certosa di Pavia è davvero una priorità per la Provincia di Pavia?
Se lo è davvero la si potrà anche fare senza soffocare le piccole e medie imprese.
Le grandi catene, ultimamente, stanno soffrendo più di quelle medio-piccole la crisi.
Si nota che l'affollamento nei grandi centri è importante quando ci sono delle campagne promozionali.
Nei giorni senza offerte i clienti sono pochi.
Fino ad ora tutte le forze politiche della zona, da sinistra a destra passando dal centro, si erano dichiarate contrarie alla realizzazione di grandi strutture commerciali
Tutti vogliono valorizzare il territorio.
Valorizzare vuol dire che tutto ha un prezzo e se non lo ha bisogna darglielo.
Comunque la si possa pensare, forse è il momento di pensare a modelli di sviluppo nuovi, innovativi.
Chi riesce ancora ad accettare che i campi vengano trasformati in capannoni che, per la maggior parte, restano vuoti?

mercoledì 15 settembre 2010

la Festa per San Michele Arcangelo, patrono di Certosa di Pavia

Festa in onore del Santo Patrono di Certosa di Pavia.

È bello pensare di voler «fare una festa».
«Festa» è un momento di letizia e convivialità.
«Festa» è gioia di parlarsi e di incontrarsi.
«Festa» è volontà di stare insieme.
«Festa» è divertimento.
«Festa» è condivisione.

Quando, poco più di ottant'anni fa (era il 1929), nacque il Comune di Certosa di Pavia, si decise che il patrono fosse San Michele Arcangelo. La Chiesa Parrocchiale di Torre del Mangano è a lui dedicata.
Le prime notizie certe che abbiamo sulla parrocchia di San Michele Arcangelo risalgono alla visita pastorale del 1460. All'epoca il comune di Torre del Mangano era dentro al confine del parco nuovo visconteo. La parrocchia dipendeva da San Genesio; dal 1576 per circa due secoli passò sotto il vicariato di Mirabello; passò poi sotto la diocesi di Milano e infine a quella pavese. Alla fine del secolo scorso, fino al 1989 la parrocchia faceva parte del vicariato Binasco-Certosa. Attualmente il nostro parroco è Don Marco Gatti, coadiuvato da Don Roberto Belloni.

San Michele Arcangelo
(timpano della facciata della Chiesa Parrocchiale di Torre del Mangano)

Nell'iconografia classica l'Arcangelo difende con la spada in pugno la fede in Dio contro le orde di Satana e con la bilancia pesa e guida le anime al momento del trapasso.

L'Arcangelo Michele fu una figura assai importante per la conversione al cattolicesimo dei longobardi, quando giunsero in Italia, nel VI secolo D.C.
I Longobardi riconobbero nella figura dell'Arcangelo Michele tutte le virtù di Odino, il loro originario dio nordico della guerra, che rappresentava il protettore degli eroi e dei guerrieri, guidandoli verso l'aldilà.
Pavia fu scelta da Liutprando, il re cattolico dei Longobardi, come capitale del suo regno e da qui si adoperò per rafforzare la Chiesa cattolica.
Durante il periodo del suo regno si assistette ad un periodo in cui le arti si espressero nella "rinascenza liutprandea"; in questo periodo l'arte longobarda si misurò con i modelli classici romani e sul territorio del regno fece costruire chiese e monasteri.
Il culto del dell'Arcangelo Michele fu così profondamente sentito da Liutprando che, sulle monete d'oro da lui coniate, sostituì l'immagine pagana della "Vittoria alata" con l'immagine del Santo "Guerriero di Dio". 
Per concludere questi brevissimi accenni sul nostro Santo Patrono non si può non ricordare e visitare, a Pavia, una delle chiese più belle: la Basilica di San Michele Maggiore, edificata nel VII secolo.


martedì 14 settembre 2010

sarà evitata la “ferita” nel paesaggio pavese?

Il linguaggio e il significato delle parole deve essere preso alla lettera?
Forse in una galassia parallela sì.
Il resoconto giornalistico non è, per sua stessa natura, imparziale.
Le parole trascritte delle interviste nascondono molte trappole.
Chi sarà in grado di smentire ciò che ora appare come una verità inconfutabile?
Ci sarà sempre chi sarà pronto a dire di essere stato frainteso.

I campi dove sorgerà il futuro Centro Commerciale di Borgarello
Borgarello, primo stop in commissione
dalla Provincia Pavese del 12 settembre 2010
BORGARELLO - Troppi dubbi sul centro commerciale di Borgarello. Così la commissione Commercio in Provincia si è arenata. Anzi, bloccata, decidendo di rivedere il caso entro il 28 settembre. Quello è il giorno in cui si terrà la Conferenza dei servizi con Comune, Provincia, Regione e paesi vicini. In quella sede il Pirellone dovrà valutare se la domanda è compatibile con il proprio Piano triennale del commercio; spetta invece alla Provincia dare un parere sulla parte commerciale e accertare se sono rispettati i vincoli urbanistici previsti nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) e tenere conto delle osservazioni che arrivano da Comuni o associazioni. Gli enti possono anche rigettare la domanda. La commissione Commercio è stata convocata l’altro giorno, spiega il presidente Gianluigi Secchi, «per comprendere meglio sia la portata dell’intervento, sia l’iter procedurale che il progetto dovrà seguire». E qui sono nati i problemi. Da parte dell’opposizione, ma anche dalla maggioranza. Mentre Rifondazione ha espresso un deciso no al progetto, il Pd ha precisato, per bocca del capogruppo Pierangelo Fazzini: «Avremmo fatto scelte diverse, ma se dobbiamo parlarne allora riteniamo che il metodo seguito dalla Provincia sia discutibile: esaminare la questione Borgarello in assenza di un piano commerciale è cosa improponibile». Anche la Lega ha manifestato il suo no al progetto. Secchi, espressione della maggioranza, conferma: «Praticamente la totalità dei componenti la commissione ha espresso forti perplessità sulle proposte contenute nel progetto riguardo ai “vantaggi” che deriverebbero da questa operazione per la Provincia. La Lega ha espresso preoccupazioni: il rischio di chiusura dei negozi di vicinato; la “ferita” nel paesaggio; l’illegittimità della convenzione tra Comune e società». Quindi la commissione si «è presa l’impegno di esaminare la documentazione e di ritrovarsi prima della Conferenza dei servizi». Della necessità che la Provincia produca un piano commerciale proprio parla anche Confesercenti Pavia, in una lettera inviata al presidente Vittorio Poma e all’assessore Antonio Costantino. «E’ stata la stessa Provincia ad avviare la stesura di un Piano commerciale - scrive il presidente di Confesercenti, Romeo Iurilli -. Di questo piano sono ormai molti mesi che non abbiamo notizie. Che fine ha fatto? Per dare pareri la bussola deve essere orientata sugli interessi generali. Ci domandiamo come questo possa avvenire in assenza di dati oggettivi e di uno strumento che già altre Province hanno adottato». (Donatella Zorzetto)
Borgarello, primo stop in commissione - la Provincia Pavese

mercoledì 8 settembre 2010

a Certosa di Pavia é bello andare in bici

Si, perché oggi come ieri le strade, comprese quelle bianche di campagna sono percorse assiduamente dai ciclisti.
da Torriano a Samperone

Non se ne sa mai abbastanza di tutto quello che abbiamo vicino a noi.

Andare in bicicletta e' una attività che riserva molti aspetti piacevoli.
Anche nei luoghi che si pensa di conoscere bene si può scoprire sempre un aspetto diverso, una prospettiva nuova, che magari era sfuggita prima.
Al mattino o alla sera le luci sono diverse, le cose cambiano aspetto.
Le persone che si incontrano sono sempre diverse e danno ai luoghi il loro carattere.
Scambiare un saluto con chi si incontra (un semplice "buongiorno" o "buonasera") e' una vecchia abitudine che chi frequenta i sentieri di montagna conosce.
Non si vuole in questo modo invadere la "privacy", ma e' solo un modo di far capire (e capire tu stesso) che non sei il solo a percorrere quel sentiero.
Penso che questo atteggiamento sia utile anche per scoprire sempre le cose che, di solito sono "nascoste" ai più.
Spesso e' la pigrizia che rovina le persone più che la disinformazione.

La buona notizia del giorno é che, finalmente, da Torriano e - forse - anche da Samperone si potrà di nuovo raggiungere di Torre del Mangano (soprattutto per il mercato del sabato) senza più rischiare la vita sulla statale.

Certosa di Pavia, si allunga la ciclabile
dalla Provincia Pavese del 7 settembre 2010
CERTOSA. Entro settembre verrà indetta la gara per affidare i lavori per la realizzazione della pista ciclabile che costeggerà il Naviglio, fino a raggiungere la chiesa.
Un percorso ciclo pedonale lungo 235 metri, con un costo di 145mila euro che dovrebbe ricevere un finanziamento di 20mila euro dalla Regione, attraverso il Distretto neorurale.
Presto partiranno i lavori del tratto di via Montale, finanziato al 50% dal Pirellone e, poco dopo, quelli della pista che affiancherà il Naviglio pavese, dall'ingresso di Certosa, vicino al ponte recentemente realizzato, fino alla chiesa parrocchiale. L'amministrazione comunale inserisce quindi un nuovo tassello nel più ampio disegno di sistemazione della viabilità cittadina, per «valorizzare l'ambiente, anche incentivando l'uso della bicicletta».
Chilometri di piste ciclabili che si snodano lungo le campagne attorno a Certosa, per raggiungere più facilmente le frazioni, Torriano, Cascine, Samperone, ma anche per collegare la zona ovest del paese a quella est, in parte già servita da percorsi verdi.
Il progetto, partito lo scorso anno, prevede infatti la realizzazione di oltre due chilometri di piste ciclo pedonali, circa 700mila euro il costo complessivo, quasi del tutto finanziato da privati, attraverso gli oneri di urbanizzazione dovuti al Comune.
«Un piano che abbiamo programmato da tempo - ricorda il sindaco Corrado Petrini - perché intendiamo migliorare i collegamenti ciclo-pedonali. Certosa presto diventerà uno dei centri del Pavese con il maggior numero di piste ciclabili».
L'obiettivo finale è quindi la sicurezza dei cittadini che potranno raggiungere in bici punti diversi del paese. Si intendono valorizzare anche le strade bianche, vecchi tracciati usati dagli agricoltori che attraversano le campagne.
La pista dal ponte di via Dante raggiunge il campo vecchio, vicino al cimitero, prosegue con una circonvallazione collegando la zona nuova, le vie Segre, Deledda, Montale, fino alle scuole e al municipio.
Poi si raggiunge Torriano, senza dimenticare i circa 900 metri di Cascine.
(Stefania Prato)

martedì 7 settembre 2010

Tre uomini in corriera (per tacere del "poma")

Ovvero "La controversa vicenda dei bus a chiamata che ARFEA voleva per il nord Pavese e bocciati dalla Provincia di Pavia"

L'altro giorno leggo sul quotidiano la Provincia Pavese che il trasporto pubblico locale sembra destinato a migliorare.
Bus a chiamata per i pendolari del Pavese
BINASCO. Conquistare una nuova fetta di territorio (il Pavese) grazie ad un esperimento già perfettamente riuscito in Oltrepo, dopo le polemiche estive sulle corse tradizionali.
Arfea annuncia lo sbarco del flexibus, la mini-corriera a chiamata, che stando alla stessa società di autotrasporto, ha ricevuto un altissimo consenso fra gli utenti a Voghera, Stradella e dintorni.
Quasi il novanta per cento di apprezzamento, secondo il sondaggio commissionato dalla stessa azienda, per comodità, puntualità e copertura del territorio.
In una vastissima area come l'hinterland fra Pavia e Milano, dove fra l'altro i disservizi non si contano più fra corse saltate, corriere strapiene, orari troppo rigidi, Arfea punta sull'agilità del bus a richiesta.
Che un innegabile vantaggio, rispetto alla tradizionale linea a fermate, ce l'ha. «Possiamo arrivare anche nelle frazioni più sperdute, dove l'utenza è troppo esigua per metterci una fermata fissa - spiega l'amministratore delegato della società, Francesco Franco -. Del resto, il numero di viaggiatori è in continuo aumento. A maggior ragione in pianura, fra Pavia e Milano, dove negli ultimi anni c'è stato un boom di residenti». Molti dei quali sono andati ad abitare non solo nei piccoli paesi, ma addirittura nelle frazioni pur di sfuggire alla frenesia della metropoli. L'altra faccia della medaglia, però, è stata la difficoltà di collegamento con le città.
Arfea svolge il servizio soprattutto in Oltrepo, ma è attiva anche nel Pavese con la linea tradizionale. E' presente, fra l'altro, in centri abitati importanti, come San Martino, Cava Manara, Linarolo, Certosa, Casarile e Binasco. Destinazione finale, Famagosta a Milano.
«Flexibus non sostituisce, ma completa l'offerta - spiega ancora Franco -. Il nostro servizio dà anche un altro vantaggio. Oggi gli orari di lavoro non sono più fissi come una volta. La mini-corriera a chiamata è in grado di dare la possibilità di utilizzare comunque il trasporto pubblico con una semplice telefonata il giorno prima».
Un concorrente in più per la Sila, che in questi anni ha avuto praticamente il monopolio nell'hinterland. Monopolio perso proprio ad agosto, quando la Provincia di Milano ha firmato un contratto di servizio con Cal (Consorzio autoservizi lombardi) formato da un pool di aziende - fra cui anche Sila - che dovrebbe finalmente migliorare il servizio e potenziare il parco mezzi.
Giovanni Scarpa
la Provincia Pavese del 2 settembre 2010
La notizia ha illuso me e molti pendolari che ogni giorno si muovono dalla nostra zona, chi verso Milano, chi verso Pavia.

Infatti il giorno successivo, sempre sullo stesso quotidiano, leggo l'annuncio dell'assessore ai trasporti della Provincia, uomo scelto dal signor Poma, che si precipita prontamente a comunicare che non ha nessuna intenzione di venire incontro alle esigenze dei molti pendolari pavesi.
E la Provincia boccia i mezzi a chiamata nel PaveseCASARILE. Flexibus nel Pavese? Neanche per sogno.
L'assessore ai Trasporti, Romano Gandini, boccia la proposta di Arfea. «L'appalto nell'hinterland l'ha vinto Sila. Arfea non ha alcun contratto di servizio, nè competenza per inoltrare una proposta simile. E anche se fosse, dove li prendiamo i soldi per un servizio in più?». Per la Provincia, dunque, discorso chiuso ancora prima di cominciare.
Ma la società non fa marcia indietro.
Anzi, rilancia. «La nostra proposta resta valida - insiste l'amministratore delegato Francesco Franco -. Lo ripeto, il flexibus è un servizio che ha ricevuto il massimo apprezzamento laddove lo abbiamo sperimentato. Cioè nell'Alessandrino e in Oltrepo. Perchè non proporlo anche nel Pavese? Ribadisco anche che non si tratta di una linea sostitutiva di quella tradizionale, ma semplicemente un'offerta in più. Che ha il pregio di non sottostare ad orari vincolati e fissi. Forse l'assessore confonde le due cose. Ad ogni modo, siamo assolutamente convinti della bontà della nostra idea. E incontreremo Gandini quanto prima per potergliene parlare».
Nonostante il no di piazza Italia, l'idea però piace ai sindaci del Pavese.
Giuseppe Brusadelli, sindaco di Casarile è il più convinto di tutti. «Sono assolutamente favorevole all'iniziativa - dice -. Come ben sanno gli utenti dei paesi al confine fra Pavia e Milano, Sila non brilla certo per efficienza e puntualità. I disservizi sono all'ordine del giorno. E allora perchè non dare la possibilità ai nostri cittadini di avere un servizio in più?».
«Avere qualcosa di aggiuntivo, e non sostitutivo, mi trova perfettamente d'accordo» dice anche il sindaco di Binasco, Giovanni Castoldi. Che però aggiunge: «Bisogna vedere in concreto, poi, in cosa consiste il servizio prima di dare un giudizio definitivo».
Sostanzialmente sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di San Martino, Antonio Barella: «Se il servizio serve davvero e funziona, ben venga. Sarebbe una cosa in più. Purché, però, sia davvero utile all'utenza».
Anche Corrado Petrini, sindaco di Certosa di Pavia, sarebbe favorevole. «Ora, con l'inizio della scuola, ricominceranno i veri problemi - sostiene il sindaco di Certosa -. Un servizio aggiuntivo servirebbe, soprattutto per le frazioni. Ma chi paga?». Giovanni Scarpala Provincia Pavese del 3 settembre 2010
Quando l'assessore chiede "chi paga" forse si dimentica che sono i contribuenti onesti (soprattutto pendolari non per proprio svago) che pagano ogni mese con le proprie tasse un servizio che, spesso, e' molto carente e scadente.

Sarebbe bello, per esempio, avere un collegamento più efficiente (e magari puntuale) che collegasse i numerosi paesi, Borgarello, Certosa, Giussago, Vellezzo Bellini, Zeccone e le loro frazioni (tutte distanti pochi chilometri) alle coincidenze dei treni locali che fanno sosta alla stazione FS di Certosa di Pavia.

Probabilmente l'attuale assessore non ha bisogno di un simile servizio e non si rende conto dei disagi di un pendolare.

Chi ha l'ambizione di governare in futuro la Provincia (visto che nella primavera del 2011 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dell'amministrazione provinciale), sappia dimostrarsi piu' sensibile a questo come ad altri problemi.

Magari saranno solo le solite promesse elettorali, fatte solo per accaparrarsi i voti degli elettori indecisi.

Ai posteri l'arduo cammino, restando solo con la speranza di una maggiore attenzione - da parte di chi verrà eletto per gestire i nostri soldi - che sia piu' responsabile nell'amministrare meglio e dare a tutti i migliori servizi pubblici.
Nota esplicativa al titolo.
La parola "poma" scritta in minuscolo, in dialetto lombardo, significa "melo" (albero o frutto, al plurale "pomm").
Adattamento del titolo del famoso romanzo inglese di Jerome K. Jerome "Tre uomini in barca (per tacere del cane)" . 

domenica 5 settembre 2010

Le zanzare

Ho trovato nuovi amici sul web. Sono persone che sono molto vicine a me, non solo in senso geografico.
In particolare due di loro hanno un loro blog che usano per comunicare, con le loro capacita' narrative e poetiche, le loro esperienze.

E di esperienza ne hanno molta, avendo entrambi superato ampiamente i settantanni.
Onore al merito hanno avuto la capacita' di confrontarsi con un mezzo che potrebbe essere considerato appannaggio solo dei giovani.
Chi e' giovane "dentro" non si lascia intimorire da nulla.
I miei nuovi amici blog che vi invito a leggere uno e' dinosecondobarili - ricerche storiche locali (Pavia e Provincia) di Dino Barili e l'altro e' storia pavese - la pavia che fù di Agostino Faravelli
Visitate i loro blog e commentatene i post perché i loro racconti, i loro eneddoti e le loro riflessioni meritano di essere anche meditati (cosa che capita ormai molto raramente, specialmente sul web).

Dalle pagine pubblicate da Agostino Faravelli trascrivo infine una poesia che, anche se la stagione delle zanzare si può dire conclusa, dedico a tutti coloro che sanno apprezzare la poesia dialettale.
Se non sapete il dialetto pavese potete leggere la traduzione ed il sagace commento che lo stesso Agostino Faravelli ne ha fatto.

La šanšàra
Mi sum un vér amiš di animal,
i can, i gat, lüšèrt, farfal...
am senti in duér da rispétaj,
e da iütai quand finisan in di guaj.
Ma però dévi div in cunfidénsa
che am cumporti cun incongrüénsa:
prövi un piašè, una gioia rara
quand spatasi in sal mür una šanšara.
L'è püsè fort che mi, al fò no da scuš,
sentim a spong la pèl végni nervuš:
so no si gh'en da fa chi bésti lì:
j'han mis al mond dumà par fam patì.
L'altra séra séri dré 'nda in lèt
zzzzzz, am sénti in sal naš bat i alèt:
'è sicur una bestiasa da quai lì
ch'l'ha decis da lasam no durmì.
Un sgiafòn in sal müš am sum picà
e la šanšara sübit l'ho inciudà.
Am so cavà 'n gran sudisfasiòn
anca sa m'è brüšà la facia pr'l sgiafòn.
Insì ho pudü andà tranquil in lèt
e am so indurméntà mé un angiulèt.
Zzzzz," Spavéntat no, sum no 'na béstia véra,
sum, in sogn, quala ca t'è masà jarséra.
Vurivi fat capì: a masàm tè esagérà
anca parchè t'avivi nammò sgagnà,
in fond dal tò sangh na vurivi ammà un gutìn
ca 'l ma serviva par fa nas i mè fiulìn,
mi capisi cat vörat dam la càcia...
ma che güst at prövat a dat di sgiaf in fàcia?"
Pori béstiö, gan nanca tüt i tort,
(l'è facil dagh ragion dopu ch'jén mort)
cercarò da sta chièt, da vègh püsè pasiénsa
fa finta ad gnént, purtà la peniténsa.
Am so svéglià, ho sentì spongiam al naš...
L'er no una šanšara, l'era un papataš.
 

La zanzara
Io sono un vero amico degli animali,
i cani, i gatti, lucertole, farfalle...
mi sento in dovere di rispettarli
e di aiutarli quando finiscono nei guai.
Ma però devo dirvi in confidenza
che mi comporto con incongruenza:
provo un piacere, una gioia rara
quando schiaccio sul muro una zanzara.
E' più forte di me, non lo nascondo,
sentirmi pungere la pelle divento nervoso:
non so perché esistano questi insetti:
li han messi al mondo solo per farmi soffrire.
L'altra sera stavo andando a letto,
zzzzzz, mi sento battere sul naso le alette:
è sicuramente una di quelle bestiace
che ha deciso di non lasciarmi dormire.
Mi sono picchiato uno schiaffo sul viso
e ho subito ammazzato la zanzara.
Mi sono tolto una bella soddisfazione
anche se il viso mi bruciava per lo schiaffone.
Così ho potuto andare tranquillo a letto
e mi sono addormentato come un angioletto.
Zzzzz, "non spaventarti, non sono insetto vero,
sono, in sogno, quello che hai ucciso ieri sera.
Volevo farti capire che non dovevi uccidermi,
anche perché io non ti avevo ancora punto,
del tuo sangue ne volevo solo un goccino
che mi serviva per far nascere i miei piccoli,
io capisco che mi vuoi dar la caccia...
ma che gusto ci trovi a darti schiaffi in faccia?
Povere bestiole, non hanno tutti i torti,
(è facile dar loro ragione dopo che son morte)
cercherò di stare calmo, di avere più pazienza,
far finta di niente, portare la penitenza.
Mi sono svegliato, mi pungeva il naso...
Non era una zanzara, era un pappatacio.
(Agostino Faravelli)


a me piace molto anche il suo commento:
Mi redo conto che ci sono in giro persone molto più fastidiose delle zanzare, ma spesso non è possibile togliersele di torno con uno schiaffone!! Peccato!

venerdì 3 settembre 2010

Torriano é un germoglio del "Gambo della Rosa"

Come ogni anno ai primi di settembre, sin dalle sue origini nel lontano 1575, questa sera si è svolta la processione della Madonna della Cintura a Torriano.

In passato il corteo della statua percorreva tutte le vie del paese.

Il percorso attuale, molto suggestivo, ha inizio nella cappella della Consolata posta sul fianco della villa al termine di Via dell'Oratorio ed ha termine nella chiesa parrocchiale di Sant'Apollinare.



La processione della Madonna della Cintura di Torriano fu riconosciuta dai pontefici sin dall'origine e le furono sempre accordate particolari attenzioni.

Questo tradizionale rito mariano, derivata dalla tipica devozione diffusa dai Padri Agostiniani, è giunta sino ad oggi grazie al perseverare dei devoti che l'hanno tramandata di generazione in generazione.

Penso che questi riti di devozione mariana e la tradizione che resiste, nonostante tutto, a Torriano si possano inserire come tappa del percorso agostiniano e che non debba passare inosservata al devoto pellegrino, innestandosi a guisa di germoglio nel "Gambo della Rosa" del pellegrinaggio agostiniano.

Il "Cammino di Sant'Agostino" è molto caratteristico.

Può durare due-tre settimane e si percorre seguendo uno schema che assomiglia ad una rosa, dove i petali del fiore sono costituiti dai 25 tradizionali santuari mariani dell'alta Brianza mentre il gambo è rappresentato dalla via che conduce alla tomba di Sant'Agostino a Pavia.
La prima fase del percorso di fede é chiuso e circolare, dando al Cammino di Sant’Agostino la caratteristica forma di una rosa, visitando tutti i luoghi come fossero i petali di una rosa.

Il cammino prosegue a Milano e poi verso Pavia, lungo quello che si chiama "Gambo della Rosa".
In questo modo si vogliono ricordare le tappe della vita di Sant'Agostino.
Si inizia partendo dai luoghi di culto mariano della Brianza.

Poi si fa tappa, in ricordo del battesimo ambrosiano, alla Basilica di Sant'Ambrogio di Milano.
Un'altro luogo agostiniano, proseguendo verso sud, è il monastero della Certosa di Pavia.

Il pellegrino termina il suo percorso alla Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, dove Sant'Agostino è sepolto e se venerano le reliquie e la tomba.


La tradizione dice che Santa Monica, madre di Sant’Agostino, rimasta vedova volle imitare la Vergine anche nell’abito. Così la pregò di farle conoscere come fosse vestita dopo l’ascensione di suo figlio Gesù al cielo.

La Vergine Maria le apparve con una veste assai dimessa, stretta ai fianchi da una cintura di pelle che porse a Santa Monica con la raccomandazione di indossarla sempre e di tramandare questa pratica, come simbolo di penitenza, a tutti i fedeli che desiderassero le intercessioni della Madonna.

giovedì 2 settembre 2010

dalla stampa locale - notizie di fine agosto

Alcune notizie interessanti che riguardano la nostra zona


~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Bus a chiamata per i pendolari del Pavese

  BINASCO. Conquistare una nuova fetta di territorio (il Pavese) grazie ad un esperimento già perfettamente riuscito in Oltrepo, dopo le polemiche estive sulle corse tradizionali.  Arfea annuncia lo sbarco del flexibus, la mini-corriera a chiamata, che stando alla stessa società di autotrasporto, ha ricevuto un altissimo consenso fra gli utenti a Voghera, Stradella e dintorni. Quasi il novanta per cento di apprezzamento, secondo il sondaggio commissionato dalla stessa azienda, per comodità, puntualità e copertura del territorio. In una vastissima area come l’hinterland fra Pavia e Milano, dove fra l’altro i disservizi non si contano più fra corse saltate, corriere strapiene, orari troppo rigidi, Arfea punta sull’agilità del bus a richiesta. Che un innegabile vantaggio, rispetto alla tradizionale linea a fermate, ce l’ha. «Possiamo arrivare anche nelle frazioni più sperdute, dove l’utenza è troppo esigua per metterci una fermata fissa - spiega l’amministratore delegato della società, Francesco Franco -. Del resto, il numero di viaggiatori è in continuo aumento. A maggior ragione in pianura, fra Pavia e Milano, dove negli ultimi anni c’è stato un boom di residenti».  Molti dei quali sono andati ad abitare non solo nei piccoli paesi, ma addirittura nelle frazioni pur di sfuggire alla frenesia della metropoli. L’altra faccia della medaglia, però, è stata la difficoltà di collegamento con le città. Arfea svolge il servizio soprattutto in Oltrepo, ma è attiva anche nel Pavese con la linea tradizionale. E’ presente, fra l’altro, in centri abitati importanti, come San Martino, Cava Manara, Linarolo, Certosa, Casarile e Binasco. Destinazione finale, Famagosta a Milano.  «Flexibus non sostituisce, ma completa l’offerta - spiega ancora Franco -. Il nostro servizio dà anche un altro vantaggio. Oggi gli orari di lavoro non sono più fissi come una volta. La mini-corriera a chiamata è in grado di dare la possibilità di utilizzare comunque il trasporto pubblico con una semplice telefonata il giorno prima». Un concorrente in più per la Sila, che in questi anni ha avuto praticamente il monopolio nell’hinterland. Monopolio perso proprio ad agosto, quando la Provincia di Milano ha firmato un contratto di servizio con Cal (Consorzio autoservizi lombardi) formato da un pool di aziende - fra cui anche Sila - che dovrebbe finalmente migliorare il servizio e potenziare il parco mezzi.   Funghi record anche in pianura   VILLANOVA. Non serve andare in montagna per trovare funghi da record. Lo dimostra l’86enne Ermete Bernuzzi, di Pavia, che nella zona tra Villanova d’Ardenghi e Gropello ha raccolto questi boleti del tipo Leccinum. Il segreto? Basta solo conoscere le piante, anche in pianura, che ne favoriscono la nascita ed aspettare il momento opportuno. - Giovanni Scarpa

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

CorriPavia, la maglietta

  PAVIA. Novità in vista per la CorriPavia, la mezza maratona giunta quest’anno alla ottava edizione, in programma domenica 10 ottobre. Oltre al consueto pacco offerto dalla Riso Scotti, quest’anno ad ogni concorrente, sia della competitiva che della non competitiva, verrà consegnata una maglietta. «Lo scorso anno abbiamo deciso di sostituirla con una medaglia celebrativa del campionato italiano amatori Fidal - spiega Franco Corona, presidente della Cento Torri, che si occupa in prima persona della manifestazione in accordo con il comitato della CorriPavia - Quest’anno, a seguito di un confronto con sponsor e organizzazione, abbiamo deciso di rendere più evidente e personalizzata la scritta sulle magliette, che sarà “CorriPavia. 10-10-2010”».  Tre i colori a disposizione fino ad esaurimento delle scorte: bianca con colletto e mezze maniche rosse, bianca con colletto e mezze maniche blu scuro e azzurra con colletto e mezze maniche bianche. Questo per chi corre la non competitiva di 11 km e l’half marathon di 21,097 km, mentre a chi corre la Happy Meal Family Run di 2,5 km sarà consegnata una medaglia e altri premi offerti da McDonalds Pavia. «Abbiamo predisposto, in collaborazione con Bquadro Congressi, anche un programma di iniziative collaterali - continua Corona - composte da pacchetti turistici per la visita guidata della città e della Certosa di Pavia destinata agli accompagnatori, informazioni sugli hotel convenzionati a prezzi di favore ed una risottata il sabato prima della gara. Dopo il ritiro del pettorale, abbiamo pensato di organizzare sotto il porticato del Castello una cena “ad hoc”, golosa e ricca di carboidrati, composta da un buon piatto di risotto, una fetta di torta, un bicchiere di vino dell’Oltrepo del costo di 10 euro per tutti». Chi si iscrive alla competitiva entro il 20 settembre pagherà 15 euro contro i 20 previsti fino al 6 ottobre. (m.sc.)

Punto a capo, inizia la storia, anzi continua... (2)

Percorrendo i sentieri e osservando il paesaggio da diverse prospettive si impara ad apprezzare e conoscere più a fondo i significati dei luoghi.
I sentieri, grazie alle persone che li hanno percorsi e che continuano a farlo, fanno parte vitale del paese dove si vive.
Qui - come in qualsiasi altro luogo del mondo - sono i campi, i sentieri, i fossi, le rogge e le pietre ad essere muti testimoni della storia, contribuendo anche a determinare il carattere delle persone che vi vivono e lavorano.
Pochi giorni dopo il trasloco, mi recai con mio figlio alla Biblioteca Comunale di Certosa di Pavia e, iscritti al prestito, curiosammo tra gli scaffali.
In particolare, alcuni libri attrassero la mia attenzione: Mino Milani ed altri interessanti pubblicazioni di storia.
Nel girovagare nei locali della biblioteca notai alcuni volumi, tutti uguali, nella stanza dove si trova il computer a disposizione del pubblico.
Ne sfogliai uno e scoprii un piccolo tesoro.
Si trattava di una pubblicazione veramente speciale, anche perchè era un libro che non si sarebbe potuto trovare in una libreria.
Come dicevo non é da tanto che vivo qui e, grazie alla mia curiosità, potei apprezzarne alcune peculiarità.
(... segue ...)

mercoledì 1 settembre 2010

Punto a capo, inizia la storia, anzi continua... (1)

Nasco 49 anni fa a Milano ed ho un bellissimo ricordo nella mia infanzia.
Mio nonno.
Grazie a quello che mi raccontava mentre si andava in giro, scoprivo angoli nascosti e sconosciuti ai turisti frettolosi e distratti, ed ho imparato ad amare le cose più o meno belle di una città che molti non conoscono affatto e che frequentano solo per lavoro.
E' bello conoscere le storie e gli aneddoti dei luoghi dove si vive.
In un qualunque luogo di questa terra, vivere senza sapere il perché delle persone e delle cose che ti circondano, é comportarsi come quell’ospite che, invitato a casa tua, si prende la libertà di dare consigli sulla disposizione dei tuoi mobili e sul colore delle pareti del salotto.
Per questo é importante capire il come ed il perché le persone che lì hanno vissuto prima di te ne hanno forgiato la storia e la personalità; nelle case e nei palazzi, nelle strade e nei sentieri, nei monumenti e nelle chiese, nei campi e nelle botteghe.
Sono poco più di due anni che vivo a Certosa di Pavia, a Torre del Mangano.
(... continua ...)