google.com, pub-1908550161261587, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Pensieri sparsi: Gra-Car il liquore della Certosa

giovedì 23 febbraio 2012

Gra-Car il liquore della Certosa


Il Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, pubblicato dalla Società Pavese di Storia Patria è una rivista scientifica che raccoglie le più diverse testimonianze che nel corso degli anni interessano Pavia e la sua provincia. Il Bollettino assume anche la non secondaria veste di scopritore di fatti curiosi e pittoreschi.
Il liquore della Certosa
Nella Bibliografia pavese del 2011 la studiosa Luisa Erba vi pubblica un brano dedicato alla Certosa di Pavia intitolato "La famiglia Maddalena, il Gra Car e il modello della Certosa".

la signora Alma Maddalena nel suo storico negozio
Vi si narra di Ignazio Giraud, giovane genovese di nascita, che rilevò la ricetta dai padri certosini e riprese la produzione del loro liquore di erbe, la Chartreuse. Poichè non era autorizzato a utilizzare la denominazione originale che aveva il prodotto, ebbe un’idea che si rivelò felice: utilizzò il monogramma Gra Car, sormontato dal segno di abbreviazione. Questa combinazione di lettere è ampiamente presente nella Certosa e significa "Gratiarum Chartusia", Certosa delle Grazie in latino.

Il monogramma "Gra Car" - nuovo nome di questo prodotto speciale - per i pavesi diventò così presto sinonimo stesso del liquore. Accanto alla produzione, Giraud avviò una vivace attività commerciale con spedizioni all'estero, ma con sede unica nella "Antica spezieria" della Certosa. Scelse come proprio collaboratore di fiducia Enrico Maddalena che poi diventò anche suo genero. Enrico portò avanti l’attività stringendo sodalizio con Enrico Vigoni, titolare dell’omonima pasticceria. La confezione contenetene una torta paradiso e una bottiglia di Gra Car fu per tanti anni la combinazione preferita dai pavesi per il regalo di Natale e per un omaggio di prestigio.

Dopo una lunga trafila burocratica, Enrico Maddalena mise in funzione nel 1913 anche le corse dei due "tramway" trainati da cavalli che per più di trent'anni collegarono la stazione ferroviaria delle Ferrovie dello Stato di Certosa e la strada statale con il piazzale davanti al monumento. Negli anni successivi, mentre la Certosa viveva peripezie diverse, il Gra Car passò nelle mani di Alma Maddalena che ha continuato a produrlo personalmente sino ai giorni nostri. E che rivendica un legame molto più forte di quello di qualsiasi religioso: «Noi ci sentiamo parte della storia della Certosa, perché nella Certosa, a cui apparteniamo, noi siamo nati».

(Farina, Cairoli e il liquore della Certosa - 24 gennaio 2012 - >La Provincia Pavese)