mercoledì 23 gennaio 2013

27 gennaio, la Memoria dimenticata

Il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è il "Giorno della Memoria".

La Repubblica Italiana vuole così ricordare le leggi razziali fasciste e la persecuzione italiana che ha procurato la deportazione, la prigionia e la morte di tantissime persone innocenti.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Questa poesia di Brecht, secca, pungente, aspra è la trascrizione di quello che disse un intellettuale antifascista: Martin Niemöller, pastore protestante tedesco, a cui è attribuita la paternità di queste frasi.

In quello che scrisse Brecht molto efficace è la visione totale delle persecuzioni perpetrate dal nazismo: inizia con un passaggio sui rom, prosegue con gli ebrei, gli omosessuali e conclude con i comunisti.

Non scordiamoci di uno sterminio forse meno conosciuto: il Porrajmos, quello di Rom e Sinti.