google.com, pub-1908550161261587, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Pensieri sparsi: Un cesto di olive - José Luis Blanco Vega

giovedì 9 luglio 2020

Un cesto di olive - José Luis Blanco Vega

José Luis Blanco Vega è un poeta che pochi conoscono e molti inconsapevolmente ammirano. Suoi sono tanti inni liturgici in spagnolo e che "nessuno sa di chi siano".

Luis Alonso Schökel, amico del poeta, dice di lui: "La sua poesia è classica e moderna, versatile e sicura. Non solo ha letto moltissime poesie di tutte le età, ma è un lettore formidabile che ha una grande capacità di assimilare, di convertire ciò che viene letto nella sua sostanza. Ed è un creatore. Per il quale non chiede il permesso ai Cenacoli o è un fratello di tendenze. La sua opera è poesia. Mettiamo gli aggettivi per capirci supponendo di aver prima compreso la poesia. Ricco di intuizioni e proprietario di risorse formali. Perfino le poesie sembrano un'esibizione formale spensierata o nascondono preziose intuizioni. Poesie robuste e potenti, che sembrano ignorare la forma, sono state incessantemente cesellate. Probabilmente è un poeta nel grembo di sua madre, come direbbero gli ebrei".

José Luis Blanco Vega, SJ, asturiano di nascita, alternava l'insegnamento della letteratura spagnola al suo impegno di scrittore e poeta.





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Un cesto di olive
- Bacchiatore, cosa porti per mio figlio?

- Olive del Frutteto degli Ulivi.

 - Senti, non essere amareggiato.

 - L'amarezza, Signora, viene dopo.

 - Cosa me ne faccio di un cesto di olive nuove?

 - Una torta d'olio se la macinassi. E un lampadario nel caso in cui i Re Magi perdano la loro stella.

 - Guarirò il Bambino con gli avanzi.

 - Il vostro Bambino è di carne diversa dall'uomo.

 - Dio lo custodisca per me senza dolore per trent'anni.

 Ma chi lo sa!

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