La blog-novela di Certosa di Pavia continua.
Mi riferisco all'ultimo Consiglio Comunale del 28 febbraio 2011.
Sul blog Certosa - Ieri oggi e domani scritto da Paola Liberali (consigliera comunale con delega alla comunicazione e alle politiche giovanili del Comune di Certosa di Pavia) è stata da lei riportata una cronaca dei fatti accaduti quella sera.
Anche a seguito di alcune mie considerazioni ne è scaturita una discussione che, a distanza di 20 giorni, non sembra ancora essere giunta al punto conclusivo e la mia domanda iniziale non ha avuto ancora una risposta chiara ed esplicita.
A tutt'oggi l'ultimo commento è di sabato 19 marzo, pubblicato a firma del consigliere Giorgio Giannini che scrive quale portavoce del gruppo di minoranza PDL e Lega Nord di Certosa di Pavia.
Mi risponde il Giannini:
Le nostre “varie comunicazioni” sono state pubblicate in risposta alle sue elucubrazioni che sono variamente “disseminate” sul web.Mi tocca però correggerla un’altra volta, perchè ancora una volta Lei travisa i fatti.La seduta del consiglio comunale era ed è restata pubblica (e quindi non è stata secretata come Lei dice, ancora una volta sbagliando ), anche dopo che ai suoi sottoposti non è stato concesso di videofilmare, ma Lei non c’era, quindi non poteva saperlo.Inoltre il verbale della seduta consigliare con relativi allegati lo poteva trovare pubblicato all’albo pretorio per il periodo di legge (ed anche on-line). Peccato che allo spirare di tale termine non venga “archiviato” anche sul sito ma sparisca definitivamente. Questo sarebbe già un primo passo utile per tutti. Chissà, forse il delegato alla comunicazione se ne potrebbe occupare….Infine nessuno può esser giudice nella propria causa – neppure Lei nella sua personale contro di noi – quindi non perda tempo e lasci la questione a chi se ne dovrà occupare – se lo vorrà fare. Il motto “ufelè fa ‘l to mästè!” resta sempre valido !!
Personalmente ritengo superflui i commenti e le imprecise spiegazioni di come funziona la “macchina comunale”.
Le dotte spiegazioni dell’egregio signor Giannini non rispondono al mio quesito: la “secretazione” cui mi riferivo è molto diversa. Dov’è la loro risposta sui motivi del loro diniego alle riprese?
Informarsi con la lettura dei verbali esposti nella bacheca che c'è nell'atrio del Municipio o con quelli pubblicati all'albo pretorio on-line del Comune di Certosa di Pavia è sostanzialmente molto diverso da quello che si può conoscere attraverso la visione (diretta o mediata) del dibattito che si svolge a monte in aula consiliare.
E’ normale la prassi che le deliberazioni di consiglio e di giunta siano disponibili, per la pubblica consultazione solo per un tempo limitato. Trascorso questo termine (imposto dalla legge) restano disponibili per la consultazione da parte di chi ne abbia il legittimo interesse motivato e i consiglieri ne hanno sempre la libera disponibilità. Questi documenti, scarni e succinti verbali che riassumono solo la decisione finale, pertanto non “spariscono”.
“Ufelè fa ‘l to mästè!” : parole sante.
Chi si cimenta in compiti istituzionali lo sa.
Parlare e scrivere mette in rapporto le persone e mette in evidenza anche le proprie personali lacune. Io ringrazio chi mi corregge e mi aiuta ad accrescere le mie competenze.
Ben venga allora questo “dialogo” se permette lo sviluppo di una costruttiva discussione che magari potrà anche interessare altri miei concittadini.
E’ appunto questo che mi convince che non sia tempo perso.
Il tono tenuto dal Giannini quando mi definisce “giudice nella propria causa” è irriguardoso non nei miei confronti (e ci potrebbe stare, visto che lo sto evidentemente infastidendo), ma lo è nei confronti di chi assiste a questa discussione, soprattutto quando mi chiede di lasciare “la questione a chi se ne dovrà occupare – se lo vorrà fare”.
Da quello che scrive il portavoce della minoranza di Certosa di Pavia, sembra di capire che ci sia qualcuno che “risponde” a direttive dettate da un “superiore” e che per questi soggetti la rappresentanza della cittadinanza avvenga in altri luoghi.
Non ho nessuna “causa” (men che meno personale) contro la minoranza.
A questo proposito ci tengo a precisare – ancora una volta – che io parlo solo e unicamente a titolo personale, che non rappresento nessun partito, che – contrariamente a quello che succede nelle file della minoranza – non ho alcun “sottoposto” e che le mie personali critiche sono rivolte indifferentemente a chiunque si sia impegnato (essendo stato eletto dal popolo) ad amministrare la collettività nel suo complesso.