mercoledì 25 aprile 2012

25 aprile 1945, Liberazione e Aquile Randagie

Buon 25 aprile a tutti... oggi si festeggia il 67° anniversario della Liberazione.

Il 25 aprile del 1945 i nostri padri e nonni onorarono l'Italia democratica liberandola dalla dittatura e portando la pace dopo una lunga guerra che fece milioni di morti in tutto il mondo.

Oggi voglio ricordare quello che fu l'impegno delle Aquile Randagie per la Liberazione ed alcune cose ai nostri ragazzi che spesso, purtroppo, non sanno nemmeno cosa si celebra oggi.
Primavera d'Italia, riappaiono gli Scout senza sventolii o esibizionismi, per collaborare con attività di soccorso e collegamento nelle ore cruciali della rivolta.
(da uno scritto di Guido Bertone)
Questo orgoglio va sottolineato perchè gli scout italiani sfidarono il regime fascista per diciassette anni e presero parte attiva alla Resistenza e alla lotta contro l’occupazione nazista. Voglio dedicare questo spazio ad alcuni accenni della storia delle Aquile Randagie, dell’OSCAR, e più in generale degli scout italiani che sfidarono il regime fascista.

Il fondatore dello scoutismo, Robert Baden-Powell, era un militare pluridecorato che ne aveva abbastanza della guerra, sognava un mondo in pace e delle armi voleva salvare solamente l’enorme potenziale educativo della vita e dell’esplorazione nella natura, dell’ingegnarsi per vivere con mezzi essenziali. Lo scoutismo fu pensato da Baden-Powell con l’obiettivo di formare il buon cittadino, competente, capace di grandi ispirazioni e capace di progettare una vita autonoma e dedicata al servizio inteso non solo come servizio verso il prossimo, ma come scelta di vita.

Lo scoutismo in Italia non potè convivere con il fascismo. Fin dai primi anni del regime fascista vi furono assalti alle sedi ed episodi di gravi violenze commesse nei confronti degli scout. Il 23 agosto 1923 ad Argenta viene assassinato don Giovanni Minzoni “colpevole” di aver zittito il segretario locale del fascio che gli impediva tra le ingiurie di esporre le finalità dello scoutismo in un pubblico evento. Era la vendetta nei confronti di un frequentatissimo gruppo scout, dove il locale gruppo di Balilla non registrava che un solo iscritto.

Tra il 1927 e il 1928 il regime fascista sopprime definitivamente lo scoutismo. Gli scout di tutta Italia organizzano cerimonie per la cessare le loro attività. Ma molti decidono di non cedere di fronte al sopruso e prendono la via della clandestinità. Il caso più celebre è quello delle Aquile Randagie, gruppo di scout clandestini attivo tra Milano, Como, Parma e Monza.
Esponendosi a gravi rischi e con personali sacrifici continuarono a svolgere attività e campi indossando con orgoglio l’uniforme.

Riuscirono così a mantenere i rapporti con l’organizzazione mondiale dello scoutismo. Il gruppo era ispirato dal giovane educatore Giulio Cesare Uccellini (Kelly) e dall’esploratore Andrea Ghetti (Baden).

Il gruppo riuscì a sventare tentativi di infiltrazione di fascisti, si passava le informazioni sugli appuntamenti attraverso dei foglietti che erano nascosti sapientemente nel foro della colonna di un palazzo nei pressi di piazza del Duomo. Ancora oggi quando la stretta di mano con i mignoli incrociati è quella che si usava negli anni della clandestinità.

Dopo la caduta del fascismo e l’8 settembre, le Aquile Randagie decisero di costituire l’O.S.C.A.R. (Opera Scoutistica Cattolica Aiuto Ricercati), con l’obiettivo di trarre in salvo chiunque fosse ricercato dai nazifascisti.

Nessuno come le Aquile Randagie conosceva la Val Codera, i cui sentieri di montagna garantivano il passaggio del confine svizzero. Così Oscar divenne presto un nome di persona, un tam-tam che celava rischiose operazioni di salvataggio, la stampa di documenti falsi, la diffusione della rivista clandestina “il Ribelle”. Celebre rimase il “rapimento” dall’ospedale di un bambino ebreo destinato al campo di sterminio.

L'attività dell'O.S.C.A.R. si riassume in 2.166 espatri clandestini, tra i quali quello di Indro Montanelli, 500 preallarmi, 3.000 documenti falsi e una spesa di 10 milioni di lire di quel tempo. LE attività dell’O.S.C.A.R. fecero infuriare le SS e i Fascisti che iniziarono la caccia all’uomo. Cominciarono i primi arresti, le torture e le esecuzioni.

“Le Aquile Randagie considerarono tutto come dovere, come coerenza ad una Promessa che nessuna dittatura avrebbe potuto cancellare dal loro spirito. Agirono così, perché così dettò la loro coscienza; erano ragazzi di modeste famiglie del nostro popolo (...) Non pensavano ad un avvenire di conquista di potere, erano rimasti quello che un giorno si erano impegnati di essere: Scout. Solo questo, per un atto di lealtà verso se stessi e verso altri ragazzi cui un giorno avrebbero consegnato, intatto, un Ideale” Guido Bertone)

Val Codera - La Centralina (di Agesci Umbria)