giovedì 6 settembre 2012

Mirandola, (Modena), luglio 2012

E' stata una dura l’estate nella campagna emiliana devastata dal terremoto. Nelle campagne case coloniche e fienili sono a terra. Dopo le scosse del 22 e 29 maggio sono state sfollate nelle tendopoli più di 16 mila le persone. In centro città a Mirandola le macerie sono ovunque. Negli spazi aperti, pubblici e privati, ci sono ancora tende, roulotte e camper.

Le aziende del territorio danno lavoro a circa 15 mila persone, concentrate nei comparti biomedicale, meccanico e alimentare. Un giro d'affari 3,6 miliardi di euro. La zona vale da sola due punti del PIL italiano. Con la seconda scossa, quella del 29 maggio, i capannoni si sono accasciati. I danni quantificati sono tra i 5 e i 6 miliardi, ma in pochi sono rimasti fermi più di una settimana.

Ai bordi delle zone rosse, recitante e presidiate giorno e notte dalle forze dell’ordine, ci sono un'infinità di cartelli e di annunci. Dentisti, gioiellieri, sarte, erboristi e tanti altri piccoli artigiani vogliono continuare a lavorare, nonostante tutto. Dopo la distruzione, molto più pesante di quanto si percepisca da lontano, gran parte delle attività sono ripartite. Sulla recinzione che delimita la zona rossa, vicino al palazzo comunale, campeggia un cartello giallo: "Questo era, e sarà sempre il centro di Mirandola". Commercianti, artigiani, uffici si sono arrangiati e non si arrendono: tappezzieri che rifanno divani in giardino, parrucchiere coi caschi nei garage, estetiste nei container, palestre con gli attrezzi sotto un gazebo.

La gente di qui è più tenace delle scosse, della paura. ”Barcolliamo... ma non molliamo” è il motto che l'ANPAS ha fatto stampare sulle magliette. Ed è vero. Nelle tendopoli i rappresentanti del comune vanno a spiegare perché molte tende saranno a breve smantellate. Spiegano dove e come si tornerà alla normalità: quando saranno terminati i controlli degli edifici, chi ha la casa agibile sarà invitato a rientrare e non potrà più mangiare nelle mense.

Le scosse rallentano e il lavoro quotidiano di tutti non si arresta: Protezione Civile, Scout, militari in divisa, volontari civili sono ancora a fianco della gente.

Mirandola, (Modena), luglio 2012
Mirandola, (Modena), luglio 2012
Mirandola, (Modena), luglio 2012

Mirandola, (Modena), luglio 2012

Mirandola, (Modena), luglio 2012

Dal primo giorno del terremoto gli scout si sono impegnati per dare assistenza alle popolazioni colpite dal sisma.

Il sito AGESCI della regione Emilia Romagna, dal 22 maggio al 30 luglio, ha pubblicato anche le testimonianze di chi ha prestato servizio volontario nelle zone terremotate.


Mirandola luglio 2012 - Campo Aosta

(a cura dell’inc. Comunicazione Agesci Emilia Romagna)

70 VOGLIA HAI DI RACCONTARE…
70 DIARI GIORNALIERI SULL'IMPEGNO DEGLI SCOUT PER IL TERREMOTO

Oggi festeggiamo il 70-esimo compleanno del diario online che ormai dal 22 maggio ininterrottamente è stato presente per raccontare dell’impegno degli scout nelle zone colpite dal sisma, e con oggi si interrompe la pubblicazione.
Fin dal principio ho sentito forte l’esigenza di testimoniare quello che succedeva, per cercare di condividere il grande impegno che come Associazione ci siamo trovati a sostenere. Non potevamo fare altrimenti, certo. Se c’è qualcuno in difficoltà non rimaniamo immobili.
D’altra parte, come dice il mio amico Michele di Medolla, “se c’è una ferita si interviene e non rimani a guardarla sanguinare”.
Il diario è stato quindi il luogo per veicolare notizie tecniche sul nostro intervento e comunicati ufficiali, divulgare informazioni sui numeri delle nostre presenze e su quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare dentro e fuori dalle tendopoli e soprattutto per dare spazio alle voci e ai racconti dei protagonisti.
Attraverso le tante puntate si è intrecciato un percorso narrativo volto alla creazione di legami e di relazione fra i capi del posto, i capi volontari e l’associazione tutta, con l’obiettivo di creare una condivisione ampia dell’esperienza.
Ed ecco che narrare, secondo la pedagogia scout, non è un mero trasferimento di informazioni, ma diventa il momento in cui si condiscono di senso e significato le tante esperienze e il vissuto. Mettendo insieme le piccole e grandi storie di questi mesi riusciamo quindi a evidenziare dei percorsi carichi di significati e speranza che ci raccontano di un’Associazione viva, incardinata nel territorio, capace di dare risposte concrete di aiuto materiale e psicologico anche nel dramma. Gli scout ovunque sono stati apprezzati per le doti di affidabilità e per i sorrisi, il calore che hanno saputo portare.
Questo diario quindi si interrompe con oggi. Prossimamente cercherò di impaginare le varie puntate per consegnare alla memoria uno scritto che si potrà scaricare dal sito regionale, testimonianza di questi mesi.
Come settore comunicazione continueremo certamente a seguire l’evolversi della vicenda.
Il prossimo numero (doppio) del Galletto sarà in tale senso tutto sul tema sisma e conterrà “Voci dal cratere”, un inserto con una quarantina di testimonianze pressoché inedite. Arriverà a casa i primi di settembre e si potrà scaricare dal sito.
Grazie a chi ci ha seguito, ma soprattutto a chi continua a dedicare tempo, energie e speranza per superare questa calamità.
Sergio Bottiglioni