Grazie al contributo di Giovanni Giovannetti
Riforma dei partiti, reddito garantito ai precari e misure per favorire la lotta all'evasione fiscale e all'economia criminale. Anche a Pavia parte la raccolta di firme in sostegno di tre proposte di legge di iniziativa popolare.
Sabato 27 ottobre presso la Sala Gruppi di Palazzo Mezzabarba a Pavia, si è tenuta la conferenza stampa di Elio Veltri, Paolo Ferloni e Fabio Greggio per illustrare i contenuti di tre leggi di iniziativa popolare a cura di Nomos – il popolo che propone le leggi
Il comitato promotore ha depositato in Cassazione le tre proposte di legge di iniziativa popolare, volte a fare pulizia e trasparenza nei partiti e nelle istituzioni, ad azzerare privilegi e raccomandazioni, a ridurre drasticamente la corruzione e l’evasione fiscale, a stroncare le organizzazioni criminali. In una parola a favorire pari opportunità a tutti i cittadini, e a modellare la vita pubblica sul merito e sui bisogni.
La prima (“Riforma dei partiti, taglio dei costi della politica, limiti di mandato”) prevede la responsabilità giuridica dei partiti: come ha osservato Elio Veltri, i partiti politici «sono associazioni private come qualsiasi bocciofila e quindi non rispondono a nessuno». Andrà dunque garantita una maggiore «democrazia interna vigilata dalla Corte Costituzionale, con relative sanzioni», prevedendo altresì «l’obbligo di bilanci trasparenti, certificati da società esterne ai partiti; nonché il taglio di almeno due terzi dei costi della politica». Inoltre: il tassativo «divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, di partecipare a concorsi e di essere assunti in presenza di parenti entro il terzo grado e di incompatibilità automatiche tra cariche diverse». Insomma, se passasse questa legge chi è sindaco o presidente della provincia non potrebbe fare il deputato né il senatore a tempo pieno.
La seconda (“Precariato, reddito garantito e riduzione delle forme contrattuali”) introduce il reddito garantito a determinate condizioni (ad esempio, non si potrà rifiutare un’offerta di lavoro) e la riduzione a 5 delle forme contrattuali (attualmente sono 46) per 4 milioni di precari, prevedendo altresì un salario minimo non inferiore a 10 euro lordi l’ora.
La terza (“Economia sommersa e criminale, riciclaggio ed evasione fiscale”) propone misure per favorire la lotta all’evasione fiscale attraverso il monitoraggio dell’Agenzia delle entrate su tutte le operazioni finanziarie dal loro avvio fino al loro termine; la radicale incompatibilità dei giudici tributari; l’aumento delle sanzioni pecuniarie e il divieto di quotarsi in borsa per imprese e società che abbiano sede nei paradisi fiscali. Ancora Veltri: «Da ricerche recenti risulta che le due economie messe insieme valgano 700 miliardi di euro. Questo significa che più del 40 per centro del Pil è fuorilegge e produce una montagna di evasione fiscale. Dei 700 miliardi, 200 sono di economia mafiosa e criminale». Dunque, le tre proposte di legge «rappresentano una delle più importanti riforme di struttura del Paese».
In Italia oltre 4 milioni di precari si sommano a 3,5 milioni di lavoratori in nero. Il valore dei beni delle mafie italiane ammonta a 1.000 miliardi di euro; il fatturato annuo di Mafie Spa è di 200 miliardi (dati Bankitalia ed Eurispes). Negli ultimi 4 anni sono stati sequestrati beni per 40 miliardi ma non sono né utilizzati né venduti, poiché – ammette il Procuratore nazionale antimafia Grasso – «non si adottano leggi per potere fare reddito con questo imponente valore economico». Secondo il professor Paolo Ferloni, «la proposta di Nomos contiene gli strumenti per raggiungere questo obiettivo».
Del comitato promotore fanno parte varie associazioni e personalità quali Margherita Hack, Giorgio Ruffolo, Nando Dalla Chiesa, Giulietto Chiesa, Franca Rame, Milly Moratti, Nicola Tranfaglia, Salvatore Borsellino, Oliviero Beha, Don Luigi Merola, Santo Versace e molti altri (l’elenco completo lo si trova in "Nomos, il Popolo che propone le Leggi").
Nel suo intervento, il coordinatore lombardo di Nomos Fabio Greggio ha rilevato che «in Italia vi sono due problemi fondamentali, tali da minare la stabilità sociale ed economica del Paese. Il primo: milioni di disoccupati e precari che gravano sulle famiglie, ma soprattutto che perdono la dignità dell’individuo. Il secondo: i giovani che non trovano lavoro e gli anziani che lo perdono. Un Paese che non aiuta il cittadino a mantenere la propria dignità – lamenta il coordinatore di Nomos – non è un Paese civile». Greggio ha poi denunciato «un’evasione fiscale di circa 150 miliardi l’anno, cui si devono aggiungere l’elusione e i proventi dalla criminalità organizzata». Un problema, secondo Greggio «ben affrontato nella proposta di legge sull’evasione fiscale e criminale, proposta finalmente risolutiva».
Quanto ai partiti, oggi non hanno l’obbligo di definire pubblicamente i loro conti, non essendo soggetti giuridici. Greggio: «il nepotismo è largamente praticato e gran parte dei fondi pubblici dati ai partiti vengono usati in modo personale».
La proposta di legge sulla riforma dei partiti e i costi della politica impone la loro trasformazione in soggetti giuridici, con l’obbligo di dichiarare la provenienza dei fondi acquisiti, dove sono depositati e come sono usati. È altresì vietata l’assunzione di famigliari fino al terzo grado di parentela.
Concludendo, Paolo Ferloni ha invitato «ogni cittadino di buon senso» a sottoscrivere le tre proposte di legge, poiché «da sole sarebbero capaci di cambiare radicalmente il volto del Paese, liberando energie in modo consequenziale. Non un libro dei sogni, ma tre leggi scritte con un lavoro durato un anno e in cui è indicata anche la copertura finanziaria». Sta ora ai cittadini «dimostrare il coraggio di sottoporle al Parlamento, con la sola fatica di una firma».