sabato 23 ottobre 2010

Incontrare Achille Serra

Analogie e premesse

La partecipazione ad un concerto dal vivo è cosa diversa dall'ascolto dello stesso brano nel proprio salotto.
Le note sono le stesse, ma è il contesto che fa la differenza.
Chi non ha molte esperienze di partecipazione e di ascolto forse non riesce a percepire le sottili differenze a cui mi riferisco.
Un conto è la lettura di una relazione e altra cosa è la "partecipazione" all'esposizione di questa.
L'intensità della situazione emozionale modifica il livello di percezione.
Cambiano i toni, vengono aggiunti aneddoti e particolari che stimolano i propri pensieri.
Queste sono le cose - forse le più importanti - che nessun articolo o dettagliata relazione potrà mai riportare.
I dettagli che arricchiscono l'ascolto e aumenta la comprensione dell'argomento esposto.
In quella situazione si scatenano nella nostra mente altri pensieri e riflessioni.
Gli interrogativi e domande che ne scaturiscono possono anche trovare una risposta immediata.
Tutto ciò accade solo se si è presenti e solo in quel preciso momento.


Il fatto

Probabilmente la maggior parte della cittadinanza (non solo di Borgarello) non sapeva che lunedì sera  c'era la possibilità di ascoltare l'ex prefetto che non ha fatto solo una "lezione" ma ha soprattutto parlato e risposto a domande di stretta attualità locale.
Probabilmente c'è chi non ha la voglia o l'interesse di ascoltare chi, da ex poliziotto, spiega cosa ha fatto per contrastare attivamente la malavita,  delle sue personali esperienze e di altre cose che riguardano il rispetto delle regole e della legalità.
Probabilmente molti non sopportano chi non condivide le proprie convinzioni politiche.
Probabilmente molti troveranno questo post fastidioso.
Probabilmente a qualcuno non interessa proprio nulla.

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gli ultimi articoli da "la Provincia Pavese"

Borgarello - Parlare di criminalità organizzata per vincerla, per spezzare i tentacoli della piovra mafiosa.
Combattere l'omertà e conoscere a fondo un fenomeno che si è insinuato anche nel nord Italia. Borgarello alza le testa e vuole capire. Ed è Achille Serra, senatore Udc, membro della Commissione parlamentare antimafia e, da qualche giorno, anche della Commissione giustizia, a spiegare il fenomeno della criminalità organizzata.
Lo ha fatto l'altra sera davanti a oltre cento persone, con la competenza che gli viene dai tanti anni trascorsi a combattere la mafia come questore e prefetto, parlando di riforma della giustizia e di certezza della pena, della necessità di spezzare il legame tra politica e malaffare, «basta pregiudicati in Parlamento e nelle pubbliche amministrazioni, verrà pubblicata la lista degli indegni», di puntare sulla cultura e di impegnarsi sul tema del lavoro.
«I recenti fatti di cronaca legati ad infiltrazioni mafiose al nord hanno indotto l'opposizione ad organizzare questo incontro, per conoscere il fenomeno», spiega Antonio Vitolo che insieme ai consiglieri Maria Teresa Guarino, Donato Rovelli e Laura Baronchelli vogliono capire quali sono i limiti degli amministratori comunali.Erano presenti i senatori Daniele Bosone e Roberto Mura, l'assessore provinciale Italo Richichi e il segretario provinciale della Lega Francesco Ratti.
Cosa deve fare la società civile per arginare il fenomeno?
Come mai le forze dell'ordine non hanno colto i segnali di quanto stava accadendo?
Sono alcune delle tante domande che attendono Achille Serra. In molti vogliono sapere come si sia arrivati a questo punto.
E l'ex prefetto ricorda l'introduzione del soggiorno obbligato al nord, che ha attratto le famiglie mafiose, le montagne di denaro investito, i sequestri di persona, la droga e gli appalti, «senza dimenticare il pericolo dei centri commerciali che necessitano di controlli veramente seri».
Poi c'è lo spettro dell'estorsione, legato alla crisi. I tentacoli malavitosi si avvicinano alla politica. Baronchelli chiede: «Quando le infiltrazioni mafiose s'insinuano tra i colletti bianchi e si ha a che fare con incensurati, come ci difendiamo?», e Guarino domanda: «E cosa si fa, se si scoprono situazioni poco chiare a elezioni avvenute?» «Il prefetto, autonomamente o su richiesta dei cittadini - risponde Serra - può istituire una commissione d'inchiesta». Ma qualcuno tra il pubblico legge negli interventi delle consigliere di minoranza riferimenti al sindaco di Borgarello e interviene: «Hanno già deciso che è colpevole, ma è falso». E Serra replica: «Esiste un problema penale giudiziario, ma anche un problema etico».
(Stefania Prato - martedì 20 ottobre 2010)
http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2010/10/20/PC9PO_PC902.html

Borgarello, cemento e sospetti
Cantieri ovunque, case e nuove strade: dal 1991 il paese si è triplicato

«Benvenuti a'Ndraghetello». Per ora finisce così, con il nome storpiato in un blog. Si comincia nel 1991 quando Borgarello era la mini Versailles di Diego Dalla Palma, re del «mascara» e del fondotinta. Una villa con la campagna attorno. Poche case, 986 abitanti.
Nel censimento del 2001 Borgarello conta 1.594 abitanti. In 10 anni la popolazione è cresciuta del 61,66 per cento. Boom demografico. Case su case. Borgarello oggi: 2.666 residenti. La carica dei mille ogni 10 anni. Borgarello si gonfia, di cemento: quello che sembrava la periferia di Pavia lungo l'Alzaia prima di Certosa, ora è un paesone dove le strade si intersecano e sembrano seguire il tracciato dei cantieri. Qui si sta bene, qui c'è spazio per costruire. Qui, ora, c'è aria pesante. Ma, forse, c'era già lunedì sera. L'ex prefetto di ferro Achille Serra, ora parlamentare Udc, parla del pericolo mafie. In prima fila il senatore Pd Daniele Bosone, il senatore leghista Roberto Mura (con il segretario provinciale Ratti) il leader provinciale Udc Italo Richichi. Ma anche tanta gente e clima teso. Dibattito intenso. Fa discutere il caso dell'avviso di garanzia ricevuto dal sindaco. Poi il battibecco.
Serra accenna alla necessità di stare vigili, che i Comuni investano sui servizi sociali, sulle scuole. Maria Teresa Guarino, consigliere d'opposizione dell'Udc rimarca: a Borgarello più strade che scuola. Più case che servizi. Quanto basta per chi vede il paese offeso e un processo sommario al sindaco. «Qualcuno mi ha detto che dovevo vergognarmi - afferma il consigliere - Che non si doveva fare un dibattito sulle mafie a Borgarello». L'annuncio della bufera? «Ma no. Il sindaco era tranquillissimo - dicono al bar I Portici a due passi dall'abitazione del primo cittadino - Domenica è passato in oratorio. Lo fa spesso. E' uno di noi. Una brava persona. Due domeniche fa è andato all'inaugurazione. E' uno che si impegna tanto».
L'oratorio grande e tutto nuovo: la parrocchia fa sacrifici per far fronte a un paese che cresce velocemente. E profuma di intonaco fresco. «Ma le case - annota un cliente del bar - non le hanno mica fatte tutte con questo sindaco. Anzi». Anzi. Giovanni Valdes, nel 2009, guidando la lista «Rialzati Borgarello», parlava di una svolta dopo le «gestioni catastrofiche» delle precedenti amministrazioni. Paese da riordinare, diceva il suo programma, dopo il boom edilizio degli ultimi anni. Ma Valdes è stato arrestato proprio per colpa di un cantiere. Che succede a Borgarello? La gente non si nasconde. Si sorprende. E' scossa. Qui tutti conoscono tutti, anche se il paese si gonfia. Il segretario della Lega Filippo Cucchiara abita nello stesso caseggiato del primo cittadino. Bella famiglia la sua, dice. C'è chi ha sentito i ragazzi esultare ai gol dell'Inter in Champions.
C'è chi ha visto il primo cittadino lavorare fino a tardi mercoledì per seguire alcune pratiche in sospeso, come ad esempio la videosorveglianza. «La sicurezza della gente è un pallino del sindaco» dice un pensionato che si ferma davanti al municipio, incuriosito dalle telecamere delle tv nazionali e locali. Nessuno nasconde nulla. E se chiedi dell'area Peep finita nel ciclone, non manca chi vuole accompagnarti. La trovi subito. L'unico edificio incompiuto tra altri finiti, da poco. Mattoni a vista e porte verdi. Quartiere da periferia piccolo borghese di cittadina inglese. Un pezzo è già abitato, l'altro era «work in progress». Con grana annessa. La politica locale si era scaldata e molto per il nuovo grande centro commerciale che arriva-non arriva-arriva. Ma la bomba è scoppiata su questo cantiere, un po' defilato. «La pratica era stata vista e discussa in giunta. Non era di competenza del Consiglio. E ora è scoppiato questo putiferio» spiega Laura Baronchelli consigliere di minoranza. Un volantino della sua lista «Per Borgarello», diffuso poche ore prima dell'arresto del sindaco, chiedeva a Valdes di ripresentarsi subito ai cittadini «per verificare se essi si fidano ancora di lui».
Una premonizione? «Assolutamente no - risponde Laura Baronchelli - ma la mia idea è che il sindaco sia entrato in un sistema». Un sistema, quale? Di certo la tensione sale. Il blog «vivi Borgarello» dà, su Internet, il benvenuto a «'Ndraghetello». «Solo fango, questo è paese di brava gente» dicono al bar. E sull'onestà di Valdes più di una mano sfiderebbe il fuoco. Cosa è successo a Borgarello? Si lascia il paese con una cartolina. Una danza macabra affrescata sull'intonaco dell'edificio che ospita il Grest. E una scritta: «Pregate Dio perchè ci voglia assolvere».
(Fabrizio Guerrini - 22 ottobre 2010)
http://laprovinciapavese.gelocal.it/dettaglio/borgarello-cemento-e-sospetti/2578957