martedì 22 febbraio 2011

Chi paga e chi incassa ?

Ho letto l'ultimo numero del mensile ItineraCivitatis che viene prodotto e distribuito a Certosa di Pavia. Mi sono soffermato a leggere con attenzione l'editoriale di Curzio Bistrattin, che - con italico cerchiobottismo - non prende una posizione netta sulla questione centro commerciale di Borgarello. Non mi piace chi non sa dire si e no e si ferma al "ni" e al "so". A rischio di sbagliare, bisogna sapersi assumersi la responsabilità di una decisione. O si dice Si o si dice NO. Chi ha avuto la pazienza e la voglia di leggermi - qui e su facebook - sa come la penso su questo argomento. Il mio è un NO deciso e motivato

Tornando all'articolo - secondo me - l'amico Curzio fornisce informazioni non tanto precise che potrebbero fuorviare il giudizio di un lettore che non conosce tutti gli aspetti (che sono, a dire la verità, non proprio tanto semplici). Purtroppo a voler semplificare troppo le cose si corre questo rischio.

Nessuno dei pareri positivi o negativi dati dai comuni interessati ha, come conseguenza immediata e diretta, generato alcuna contropartita economica che può essere subito riscossa. Tutte queste sono "dichiarazioni d'intenti" che devono essere ancora sottoscritte in un atto formale "vincolante" per la società proponente l'intervento.

Ritengo quantomeno parziali, se non inesatti, i seguenti passaggi dell'articolo pubblicato sull'edizione cartacea di ItineraCivitatis di febbraio 2011 (file PDF):

1 - ... il nostro comune [Certosa di Pavia nda] dovrebbe beneficiare di 1,5 milioni di euro.

2 - E ce n'è anche per le associazioni di commercianti ed esercenti.

3 - ... prima di tutto 11,5 milioni per la viabilità, la bretella di Certosa, ...

4 - ... sembra incredibile a dirsi, in tutta questa storia il comune di Certosa sarebbe, stando ai numeri, quello che ci guadagna di più.

5 - ... il nostro Sindaco [Certosa di Pavia nda] ha saputo portare a casa un importante risultato, forse migliore rispetto a quanto ottenuto dagli altri amministratori seduti al tavolo.

Vado ad esaminare punto per punto le affermazioni scritte.

1 - La somma indicata dovrebbe essere l'equo compenso del depauperamento del territorio comunale? Incassare simbolicamente - una tantum (una volta sola e mai più) - circa 10 euro al metro quadro utilizzato basteranno a ricompensarci del degrado e dell'inquinamento che ne deriverà? Alla fine sarà Certosa il comune che sacrificherà la quantità maggiore di territorio a questo insano progetto di devastazione.

2 - Il Comune di Zeccone non è previsto dalla convenzione, ma chi sa esattamente quante sono le attività commerciali di Pavia, San Genesio, Giussago, Certosa e Borgarello?  A loro verranno date delle somme - non ancora quantificate con esattezza-  ma che potranno che essere pari ad una "elemosina" per un paio di anni e poi... via libera alle chiusure e ai fallimenti.

3 -  Bastano 11,5 milioni di euro per realizzare la "bretella" e la "tangenziale"? Dovrebbero essere in totale circa 8/9  chilometri di strade larghe 15/16 metri, con almeno 9/10 rotonde a livello campagna, due ponti sul Naviglio e i relativi innesti e le strade di collegamento alla viabilità esistente. Dove passerà la fantomatica "bretella" di collegamento della tangenziale e della ex SS35 con la provinciale per Zeccone? Dovrebbe sostituire il viale Certosa sino alla ferrovia e dovrebbe essere lunga almeno 2 chilometri. I terreni quali sono? Quelli sottoposti a vincolo paesistico stretto? La "bretella"  non risulta mai essere stata neanche abbozzata su alcuno dei disegni proposti - nonchè approvati - dal consiglio Comunale di Borgarello dalla società del Serrughetti.

4 - Il presunto "guadagno" dovrebbe venire dalla realizzazione delle infrastrutture viabilistiche. Ma questa somma comprende tutto? Per quello che si sa non sembra che ci siano i soldi per pagare gli espropri dei terreni privati. Queste somme - che molto probabilmente non ci saranno - le pagheremo tutti noi (anche se vale solo per chi le tasse le paga).

5 - Le somme in gioco sembrano grandi e, a conti fatti, non lo sono. Il valore economico degli incassi totali - una tantum - dovrebbero corrispondere a somme irrisorie: per Borgarello 32/33 euro al metro quadro, per Certosa 10 euro al metro quadro (vedi spiegazione al punto 1). Il vero affare lo farebbero altri. A Giussago tutta la somma, senza perdere terreni, al lordo dell'inquinamento (a Giussago il bioreattore è compreso nel prezzo?). A San Genesio i commercianti incasseranno l'elemosina prevista senza colpo ferire. Pavia si tratterebbe di pochi spiccioli, e si tratterebbe proprio di ben poca cosa. Per finire Zeccone non confina con Borgarello, per cui.... nulla.

Tanto vale la ricompensa - elemosina - che ci faranno per il consumo stimato di circa 50 ettari di terreno agricolo che non potrà essere più recuperato?

Le cifre che indico sono abbastanza precise perché le ho trovate negli Atti Pubblici. Sono il totale degli importi indicati nell'articolo 12 - Garanzie Fideiussorie allegato alla delibera che concede le licenze commerciali al Centro commerciale di BorgarelloSe si fa il totale di queste voci si arriva a circa 16,5 milioni di euro, centesimo più, centesimo meno. Se si vuole dare credito alle ultime promesse fatte non si va oltre ai 23/24 milioni e il controvalore del terreno aumenterebbe a 46/47 euro al metro quadrato (ma solo per Borgarello).
L'unico impegno che avrà la lottizzante sarà la firma di alcune polizze assicurative, contestualmente alla sottoscrizione della convenzione.

A tutt'oggi - nei fatti concreti e reali - nessuno ha firmato nessun impegno, non esistendo ancora nulla e, pertanto, tutta la carta che è stata prodotta e i fiumi di parole che abbiamo scritto e scriviamo, abbiamo letto e leggiamo, non ha impegnato nessuno a fare nulla e nessuno a ricevere neanche un centesimo.

Se qualcuno ne sa più di me potrà documentare i miei errori e imprecisioni.



Per finire voglio integrare questo lungo approfondimento con la lettera di Sandro Bruni - assessore comunale di Pavia al commercio ed alle attività produttive - che è stata pubblicata su "il Ticino" del 18 febbraio 2011, dove commenta ed esamina, con precisione di dettagli, la questione "pareri" dell'intricata vicenda.

Ecco chi ha detto sì al Centro Il Centro commerciale che nessuno voleva!!
Forse il Titolo era leggermente errato o meglio e certamente servito a richiamare le varie Amministrazioni interessate a maggior coerenza.
Però occorre far capire bene come stanno le cose ai lettori e cioè:
1) Regione Lombardia ha detto si al Centro commerciale e l’ha detto al termine della procedura come previsto dalla Legge
-Ma ha detto si ,. quindi lo voleva (1 a zero)
2) Il Comune di Borgarello tramite il Commissario prefettizio ha detto si al Centro commerciale e aveva detto si nel pieno delle funzioni di quel consiglio comunale fin dall’inizio della procedura (2 a zero)
3) L’Amministrazione Provinciale di Pavia ha èspresso in modo documentato il no al Centro Commerciale e l’ha detto quando previsto al termine della procedura (2 a 1 palla al centro vince il Centro commerciale !!!) –
Quindi già due si e quindi 2 Amministrazioni pubbliche che lo volevano!! -
I Comuni limitrofi all’area del Centro Commerciale cosa hanno detto (pur non avendo diritto di voto in Conferenza di servizi regionale esprimono il parere nella verifica della procedura che deve fare l’Amministrazione provinciale di Pavia) 11 Comune di Pavia ha detto no motivandolo sotto il profilo tecnico urbanistico commerciale, sociale e ambientale
E ha sostenuto con forza (citando Leggi e Finanziamenti Regionali) la necessita in vece di sostenere il mercato dei negozi di vicinato della nostra città
Il Comune di S Genesio ha detto no motivandolo adeguatamente.
Il Comune di Giussago ha detto si al Centro commerciale (motivandolo con alcune utilità pubbliche che ne deriverebbero). -
Ma anche prima l’Amministrazione comunale di Giussago ha detto si facendo sobbalzare sulla sedia i dirigenti del Pd locale
Il Comune di Certosa ha detto si con varie motivazioni prima fra tutte la realizzazione della tanto attesa tangenziale di Certosa
Concludendo gli unici no sono stati del Comune di Pavia e del Comune di San Genesio (che però come Certosa e Giussago non esprimono voto durante la Conferenza dei Servizi Regionale);
nonché il no dell’Amministrazione Provinciale di Pavia come già detto al punto 3). A chi dunque va rivolto il richiamo di maggior coerenza e rispetto dei cittadini nonché all’aiuto promesso ai negozi di vicinato?? - -
Alla Regione Lombardia che non ha tenuto conto né della densità dei Centri Commerciali esistenti né della realtà socio-economica pavese né tantomeno di quella ambientale e urbanistica.
E al Comune di Borgarello che se riuscirà trovare un centinaio o più posti di lavoro per chi? E quanti a part-time , ma si troverà nelle tasche diversi milioni di Euro in oneri vari!! -
Purtroppo nessuna testata giornalistica ha riportato la dichiarazione che il sottoscritto ha voluto riportare a verbale della Conferenza dei servizi Regionale esprimendo il no del Comune di Pavia al Centro commerciale di Borgarello e cioè:
A) che la ricaduta negativa sotto il profilo economico - sociale - urbanistico - ambientale ecc..si sarebbe esclusivamente riversata sul territorio del Comune di Pavia;
B) che occorre rivedere la normativa regionale non tanto per quanto attiene alla delega della Regione stessa ma alla non riconosciuta possibilità del comune sul quale ricadrebbe l’onere ambientale - paesaggistico - economico e sociale di poter esprimere appieno e con voto proprio il parere sull‘insediamento commerciale che pur non essendo sul proprio territorio ne viene pesantemente caricato e negativamente coinvolto anche contro l’espresso parere del proprio consiglio comunale.
Sandro Bruni
Assessore al Commercio e Attività produttive del Comune di Pavia