google.com, pub-1908550161261587, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Pensieri sparsi: News dal territorio - aggiornamento del 28 luglio 2010

mercoledì 28 luglio 2010

News dal territorio - aggiornamento del 28 luglio 2010

Grazie al contributo di Gianluigi Vecchi (Legambiente Pavia)

Dalla Provincia Pavese www.laprovinciapavese.it
Grande confusione sull'autostrada Broni-Mortara; ricorsi e controricorsi tra le società che vogliono costruirla.  Ma non dimentichiamo che ci sono poi almeno 4 altri ricorsi al TAR contro l'autostrada di agricoltori , comitati e associazioni tra cui quello di Legambiente 


Il Tar ha dato ragione alla Sabrom e la Sis si rivolge al Consiglio di Stato
Autostrada, ricorso-bis
Gli spagnoli: «Fermate tutto». Si decide il 31 agosto

PAVIA. Gli spagnoli ricorrono al Consiglio di Stato, così l'iter per la realizzazione della nuova autostrada potrebbe restare bloccato per altri due anni. Il colpo di scena è arrivato dopo la decisione assunta dal Tar, nel maggio scorso, di rigettare il ricorso presentato dalla Sis, gruppo spagnolo che chiedeva di fermare l'iter dopo essere stato escluso da Infrastrutture Lombarde (Società regionale per le grandi opere) dalla gara per la progettazione, realizzazione e gestione dell'autostrada da 1 miliardo e 800 milioni di euro. L'appalto era stato assegnato alla Sabrom, società di cui è presidente Carlo Alberto Belloni, composta dalla Impregilo del Gruppo Gavio e dalla Milano-Serravalle che gestisce, oltre all'omonimo tratto autostradale, anche le tangenziali milanesi.
 Il ricorso presentato dalla Sis chiede la sospensiva dell'aggiudicazione fatta dalla regione Lombardia. Nel frattempo la Regione ha approvato gli atti messi in essere da Infrastrutture Lombarde. Il ricorso dovrà essere discusso il 31 agosto prossimo: in quel caso si saprà se il giudica amministrativo entrerà nel merito oppure concederà la sospensiva.
 Ora quindi sul progetto dell'autostrada stanno agendo due forze contrapposte: da un lato l'approvazione della giunta va nella direzione di un'accellerazione dei tempi, dall'altro c'è il ricorso, che si muove nella direzione opposta. La Sabrom, intanto, sta con il fiato sospeso perchè se il 31 agosto sarà accolta la sospensiva, l'iter si bloccherà di nuovo per due anni.
 «Dopo l'assegnazione di Infrastrutture e la ratifica della giunta sembrava che si potesse procedere celermente - commentano alla Sabrom - invece si blocca tutto ancora una volta».
 L'obiettivo degli aggiudicatari era quello di far partire i cantieri nel 2012 per inaugurare l'autostrada nel 2015.
 La Broni-Pavia-Mortara, dunque, costerà quasi due miliardi, sarà lunga 65 chilometri e consentirà di allacciare la viabilità lombarda a quella piemontese nell'area di Novara-Vercelli. Il passaggio in giunta per approvare la convenzione con la quale Infrastrutture Lombarde affida i lavori di realizzazione della nuova autostrada alla Sabrom, si è presentata come cosa indispensabile dopo che il Tar ha rigettato il ricorso dei concorrenti.
 Il gruppo Sis era stato escluso a favore della Sabrom perchè, secondo Infrastrutture Lombarde, non aveva inserito nel piano economico-finanziario, necessario per partecipare alla gara, i costi del personale. Sino a ieri Infrastrutture Lombarde guardava al futuro con ottimismo, ma oggi il clima è mutato: il ricorso al Consiglio di Stato potrebbe cambiare del tutto le carte in tavola.
Aree commerciali, un'altra città
Gli insediamenti tra via Piacenza e il Colussi su un'area dieci volte l'Iper
Secondo l'Ascom questo progetto di espansione venne adottato in applicazione di leggi regionali

VOGHERA. Immaginate la superficie dell'Iper Montebello moltiplicata per dieci. Distribuitela lungo la strada che collega il ponte sullo Staffora di via Piacenza al bivio Colussi. Avrete così un'idea dell'area commerciale che sta per essere realizzata ad est di Voghera. Una "colonizzazione" che è già iniziata con i primi insediamenti, grandi capannoni prefabbricati che è possibile vedere sul lato sinistro della via Emilia, viaggiando in direzione di Casteggio.
 Qualche numero.
 A fornire una veduta d'insieme è il consigliere comunale del Partito democratico, Sergio Valassi Fasanotti: «Attualmente sono in esecuzione piani di lottizzazione commerciale per circa 60.000 metri quadrati di Slp, ossia superficie lorda pavimentabile. Si tratta di insediamenti che o sono già stati costruiti, oppure sono in fase di realizzazione. A questa superficie, vanno sommati altri 100.000 metri quadrati circa, che però potranno essere realizzati con un intervento diretto, cioè senza la necessità di passare attraverso il consiglio comunale. Infine vi sono oltre 130.000 metri quadrati di aree d trasformazione commerciale, o Atc. Il totale sfiora i 300.000 metri quadrati, quando la superficie di vendita dell'Iper di Montebello non arriva a 30.000 metri quadrati. Questo per parlare delle ultime varianti del Piano regolatore. Nelle bozze del futuro Piano di governo del territorio (Pgt), a fronte di 431.439 metri quadrati di superficie commerciale già costruita su tutto il territorio comunale, si parla di 115.570 metri quadrati da consolidare, ossia da costruire, e di 448.886 metri quadrati da trasformare». «Credo - conclude Valassi - che queste cifre siano frutto di previsioni sbagliate, fatte cinque o sei anni fa, quando si pensava che il commercio fosse il reddito del futuro. La realtà è che da un lato rischiamo di trovarci con edifici abbandonati, dall'altro, senza solide basi produttive, non vi sarà reddito da spendere nel commercio».
 E alcuni nomi.
 Tornando alla fascia di terreno compresa tra la via Emilia e il raccordo tra le tangenziali di Voghera e Casteggio, iniziano ad arrivare i nomi delle prime aziende. Tra quanti si sono già insediati, ad esempio, figurano il market "Oriente", che vende articoli vari ed è già operativo. In corso di realizzazione vi sono un grandissimo capannone che ha già l'insegna "Tutto per la casa" e, all'altezza dello svincolo per la tangenziale di Voghera, un punto vendita "Decathlon". Ma al protocollo del Comune sono arrivate richieste anche da altre società. In particolare da "Sidi Srl", una immobiliare che avrebbe sedi a Milano, Bari e Siracusa, da "Olb Style", un'altra società immobiliare con sede in provincia di Piacenza, dalla ditta "Fratelli Della Fiore", che a Pavia si occupa di sanitari e articoli per il bagno, dall'azienda "It.Pc.Ii" con sede in galleria Passarella a Milano e da "Franzosi cave e calcestruzzi", impresa edile di Tortona. Le richieste, insomma, non mancano. Ma cosa pensano le associazioni dei commercianti di questo boom di insediamenti?
 Il parere di Ascom.
 Umberto Baggini, presidente di Ascom Voghera, esprime un'opinione a metà tra il contrariato e il fatalista: «Questo è un progetto attuato dall'amministrazione comunale precedente; a quantro mi hanno detto è stata la Regione a imporre ai Comuni un piano del genere. Certo, 300.000 metri quadrati sono troppi, ma di fronte a una scelta politica la voce dei commercianti di Voghera conta ben poco. Posso dire che se la scelta è stata politica, i commercianti si ricordino dei politici. Noi, già ai tempi, ci siamo battuti per fare in modo che questo piano non venisse adottato. A questo punto gli insediamenti non potranno che farsi concorrenza tra loro. Ciascuno non può aprire superfici di più di 2.500 metri, quindi arriveranno società come Decathlon. Sono comunque convinto che i commercianti del centro, se agevolati dall'amministrazione comunale, potranno mantenere i propri clienti. Anche noi stiamo cercando di fare delle proposte».
 Quello di Confesercenti.
 Romeo Iurilli, dirigente pavese di Confesercenti, esprime netta contrarietà al progetto: «Noi siamo fondamentalmente contrari a questa impostazione sul commercio. In primo luogo per la quantità di metri che è inverosimile; tra l'altro collocati in zone della città che non sono ancora urbanizzate. E' una scelta del tutto sbagliata e vi faremo una battaglia contro, anche se non sappiamo ancora cosa farà la nuova amministrazione comunale di Voghera. In secondo luogo, siamo contrari perchè nelle norme che avevamo visto a suo tempo non era stata cancellata la possibilità di insediamenti della grande distribuzione, non solo nell'area verso il Colussi, ma anche verso Casei Gerola».
 «Si tratta - conclude Iurilli - di scelte sciagurate: se si va a leggere uno studio voluto dall'amministrazione provinciale, infatti, si nota come la zona più satura di commercio è proprio la via Emilia. Tutto questo avviene mentre in collina stanno chiudendo i negozi. Mi auguro che il sindaco Barbieri ci convochi e ci si metta a discutere. Ma al momento, più che un progetto di carattere commerciale, mi sembra un'operazione immobiliare».


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