giovedì 19 agosto 2010

Centro commerciale a Borgarello: cosa vuole fare l'associazione Parco Visconteo?

Pubblico l'ultima notizia di ferragosto che ho trovato al mio rientro a casa.
Da notare che si parla tanto di Borgarello, ma tutta la struttura sarebbe da realizzare alle porte di Cascine Calderari e che le strade di collegamento (con tutto il traffico pesante di TIR e camion) passeranno tutte sul territorio di Certosa di Pavia.

«Sulle barricate contro il megacentro»

BORGARELLO. «Se speravano di preraraci il pacchetto approvando il centro commerciale in piena estate quando tutti sono via si sono sbagliati: siamo pronti a tornare sulla barricate come cinque anni fa». Emilio Rizzi è il presidente dell'associazione "Parco visconteo".  In cinque anni sono cambiate tante cose: il progetto di centro commerciale a Borgarello (ma a meno di 10 minuti d'auto da Pavia) si è ristretto da 55mila metri quadrati a "soli" 15mila, e il comitato nato per contrastare lo sbarco di una città commerciale a un chilometro in linea d'aria dalla Certosa si è trasformato in una associazione. «Non ci eravamo illusi che il pericolo fosse scampato - allarga le braccia Emilio Rizzi -. Per questo siamo sempre rimasti all'erta. Cinque anni fa erano bastate due domeniche per raccogliere mille firme contro il centro commeriale: in tre gorni davanti al monumento della Certosa abbiamo raccolto 3mila firme fra i turisti. Hanno fatto un passo indietro, ma ora sono tornati: non conta che il centro commerciale sia un po' più piccolo, conta che ancora una volta il partito del cemento e degli affari torna alla carica e rischia di snaturare il parco visconteo. Siamo pronti a tornare sulla barricate: raccoglieremo firme e faremo pressione sui sindaci. Mobiliteremo la gente e la porteremo sotto le finestre dei palazzi del potere».  L'associazione Parco visconteo attacca il comune di Borgarello e non risparmia quello di Pavia.  «E' evidente che un centro commerciale delle dimensioni di quello propiosto non avrà come abcino di utenza solo Borgarello - aggiunge Rizzi -. L'obettivo è quello di attirare clienti da Pavia. Il risultato, però, sarà quello di far morire il commercio di vicinato nei paesi prima ancora che a Pavia. E l'amministrazione di Pavia che dice? Si oppone? Ma opporsi a parole non basta e finora abbiamo sentito solo parole timide». L'ultima stoccata per la Provincia: «Dov'è il ruolo di coordinamento territoriale della Provincia? - conclude Rizzi - Basta la promessa di una strada per abbassare la testa ed accettare un progetto che snaturerà tutto il territorio?». (s. ro.)