venerdì 16 marzo 2012

Pagare per entare in Chiesa?

Da lunedì 19 marzo le visite all'interno del Duomo di Milano saranno a pagamento.

Oltre alle visite che sono già a pagamento, la novità riguarderà le comitive: dovranno sborsare 5 euro per il noleggio - obbligatorio - di una "audioguida". E ciò non basterà: sarà anche necessario prenotare la visita per entrare nella cattedrale di Milano. L’obolo sarà richiesto solo ai gruppi organizzati e alle comitive. Le visite dei singoli turisti "non organizzati" restano gratuite: avranno però una fila distinta e riservata che darà loro la possibilità di entrare senza bisogno di fare la coda.

Il Duomo è Milano. E' il simbolo più noto della città. Noi milanesi, siamo poi affezionati alla nostra "bela Madunina, che te brillet de luntan, tuta d'ora e picinina". Guardiamo in alto e la vediamo là, ferma sulla guglia più alta, a reggere il parafulmine che spesso sventola la bandiera tricolore.


 

Tra tutti i monumenti del capoluogo lombardo, il Duomo è senz’altro il più visitato: si parla di 4 milioni di turisti all’anno, circa 100mila a settimana. Già da tempo si parlava di far pagare l'ingresso in Duomo. Questo "obolo" obbligatorio è stato deciso dalla Veneranda Fabbrica del Duomo. La "fabrica del Dom", come ogni milanese sa, è la metafora dei "lavori sempre in corso" che non finiscono mai. Nel bilancio della Fabbrica sono stanziati circa 26 milioni di euro, più altri 40 per i restauri da completare entro l’Expo 2015. Attualmente sono in corso 12 interventi, tra ordinari e straordinari. Negli ultimi anni il numero dei turisti a Milano è aumentato, con la conseguenza che il pavimento si rovina più velocemente ed i marmi devono essere ripuliti e ristrutturati ogni 30 contro i 50-60 anni che erano anticamente previsti. Finanziare e garantire la continuità dei restauri è diventata una priorità.

La decisione adottata a Milano, diventata ormai definitiva, si inserisce in un campo dove molte sono le polemiche. Il pagamento dell'ingresso in Duomo sarà dovuto solo dai turisti e non dai fedeli ovviamente. Il Consiglio Permanente della C.E.I. è fermo sulla sua decisione. Cè da segnalare però che questa posizione si scontra con le famose italiche contraddizioni. E' la stessa C.E.I. che rileva - in un suo studio - come ci siano almeno 59 chiese dove - per accedere e visitarle - viene chiesto il pagamento di un biglietto. Si paga per entrare in Santa Croce e in Santa Maria Novella a Firenze . Sempre in Toscana si pagano 2 euro per entrare nella Cattedrale di Pisa. Si passa al Veneto, dove sono ben 17 le chiese di Venezia dove si paga, tra cui Santa Maria del Giglio, Santa Maria dei Frari, Santa. Maria Formosa: con 10 euro si può visitarle tutte. Poi andiamo in Romagna: per la visita della Basilica di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna e dell'Abazzia di Pomposa a Ferrara è  la locale Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici a far pagare il biglietto d'ingresso.
Si lasciano le cose come stanno oggi - pur con tutte le eccezioni documentate - o si può far pagare un "biglietto d'ingresso" per altre chiese e complessi religiosi monumentali che hanno bisogno di costante e continua manutenzione? Pagare un ticket di ingresso per la Certosa di Pavia ad esempio?

Pagine milanesi di alcuni quotidiani che parlano del contributo per la visita del Duomo di Milano:
"la Repubblica" - 16 giugno 2011
"Corriere della Sera" - 15 marzo 2012
"il Giornale" - 15 marzo 2012