venerdì 30 luglio 2010

Pavia terra di pipistrelli


Un pipistrello della specie "vespertilio smarginato"
Scoperta la più grande colonia d'Europa - Oltre duemila esemplari annidati in una vecchia chiesa - Gli esperti: «Mangiano zanzare, un bene per l'ambiente»

PAVIA
C’è ancora qualcuno disposto a credere che il pipistrello sia un animale diabolico e portatore di segnali funesti? Se così fosse, ben difficilmente 2.000 esemplari di questa specie avrebbero trovato casa in una piccola e quieta chiesa di campagna della Lombardia. La scoperta – considerata eccezionale dal punto di vista naturalistico – è stata fatta alcuni giorni fa a Zelata, minuscola frazione del comune di Bereguardo in provincia di Pavia, che fa parte della zona protetta del Parco del Ticino.
LA PIU' NUMEROSA
La colonia di pipistrelli è considerata la più numerosa tra quelle conosciute fino a oggi in Italia e probabilmente una delle più grandi d’Europa. La nutrita presenza di questi volatili notturni alla Zelata era stata notata dagli abitanti della zona già da qualche tempo ma la scoperta vera e propria l’hanno fatta alcuni muratori che nei giorni scorsi hanno iniziato alcuni lavori di restauri nella chiesina: gli animali ricoprivano un’intera parete di un’intercapedine nella parte posteriore dell’edificio. Stop immediato ai lavori e segnalazione agli esperti del Parco del Ticino che hanno preso subito le misure alla “città dei pipistrelli”: gli inquilini della chiesa sono in stragrande maggioranza esemplari femmine che in questo periodo stanno allattando i piccoli; i pipistrelli insediatisi alla Zelata sono della specie «vespertilio smarginato», la più comune tra quelle presenti in Italia e diffuse in tutta la penisola fino a un’altitudine di 1800 metri; raggiungono un’apertura alare di circa 25 – 30 centimetri. Il “vespertilio” è considerato un animale di grande rilevanza ambientale e sottoposto a protezione da parte di una legge dell’Unione Europea.
AMMAZZA ZANZARE
«Questo pipistrello – fa notare Dario Furlanetto, direttore del Parco del Ticino nonché biologo – è uno straordinario indicatore della qualità dell’ambiente. Non avrebbe mai potuto proliferare in numero così eccezionale se solo fosse stato minacciato dall’inquinamento dell’aria o da altri pericoli. Un esemplare arriva a mangiare ogni giorno l’equivalente del 50% del suo peso in zanzare e altri insetti. E’ dunque di grande aiuto all’ambiente e ben lontano dall’immagine medievale che accompagna questo mammifero». Secondo gli esperti la colonia è cresciuta fino ai 2.000 esemplari nell’arco di qualche anno: al baby boom dei pipistrelli (la cui popolazione è circa venti volte quella degli umani residenti a Zelata) non è probabilmente estraneo il fatto che nelle campagne di Bereguardo ha sede una delle più grandi aziende agricole biodinamiche d’Italia che non fa uso di insetticidi e pesticidi.

Claudio Del Frate - Corriere della Sera del 29 luglio 2010
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