mercoledì 15 settembre 2010

la Festa per San Michele Arcangelo, patrono di Certosa di Pavia

Festa in onore del Santo Patrono di Certosa di Pavia.

È bello pensare di voler «fare una festa».
«Festa» è un momento di letizia e convivialità.
«Festa» è gioia di parlarsi e di incontrarsi.
«Festa» è volontà di stare insieme.
«Festa» è divertimento.
«Festa» è condivisione.

Quando, poco più di ottant'anni fa (era il 1929), nacque il Comune di Certosa di Pavia, si decise che il patrono fosse San Michele Arcangelo. La Chiesa Parrocchiale di Torre del Mangano è a lui dedicata.
Le prime notizie certe che abbiamo sulla parrocchia di San Michele Arcangelo risalgono alla visita pastorale del 1460. All'epoca il comune di Torre del Mangano era dentro al confine del parco nuovo visconteo. La parrocchia dipendeva da San Genesio; dal 1576 per circa due secoli passò sotto il vicariato di Mirabello; passò poi sotto la diocesi di Milano e infine a quella pavese. Alla fine del secolo scorso, fino al 1989 la parrocchia faceva parte del vicariato Binasco-Certosa. Attualmente il nostro parroco è Don Marco Gatti, coadiuvato da Don Roberto Belloni.

San Michele Arcangelo
(timpano della facciata della Chiesa Parrocchiale di Torre del Mangano)

Nell'iconografia classica l'Arcangelo difende con la spada in pugno la fede in Dio contro le orde di Satana e con la bilancia pesa e guida le anime al momento del trapasso.

L'Arcangelo Michele fu una figura assai importante per la conversione al cattolicesimo dei longobardi, quando giunsero in Italia, nel VI secolo D.C.
I Longobardi riconobbero nella figura dell'Arcangelo Michele tutte le virtù di Odino, il loro originario dio nordico della guerra, che rappresentava il protettore degli eroi e dei guerrieri, guidandoli verso l'aldilà.
Pavia fu scelta da Liutprando, il re cattolico dei Longobardi, come capitale del suo regno e da qui si adoperò per rafforzare la Chiesa cattolica.
Durante il periodo del suo regno si assistette ad un periodo in cui le arti si espressero nella "rinascenza liutprandea"; in questo periodo l'arte longobarda si misurò con i modelli classici romani e sul territorio del regno fece costruire chiese e monasteri.
Il culto del dell'Arcangelo Michele fu così profondamente sentito da Liutprando che, sulle monete d'oro da lui coniate, sostituì l'immagine pagana della "Vittoria alata" con l'immagine del Santo "Guerriero di Dio". 
Per concludere questi brevissimi accenni sul nostro Santo Patrono non si può non ricordare e visitare, a Pavia, una delle chiese più belle: la Basilica di San Michele Maggiore, edificata nel VII secolo.